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  1. Gabry

    MINI F54 Untold edition

    La MINI Clubman Untold Edition è una edizione limitata della Clubman, ed è stata lanciata nel 2023. La dinamicità del modello è sottolineata dalle Sport Stripes che corrono strette sul cofano e che ritornano negli interni sui sedili sportivi con finitura MINI Yours Leather Lounge Sage Green. Anche il colore dei cerchi in lega da 18 pollici - Refined Brass - mostra il lato elegante di questa MINI. Il colore oro si riflette anche nelle finiture delle soglie laterali e nei bordi delle prese d'aria, conferendo all’auto un aspetto armonioso. La combinazione di caratteristiche sportive e ricercate e l'attento uso dei colori rende la Clubman Untold Edition un'attrazione unica. Infine completano i sidescuttles personalizzati per questo modello.
  2. Gabry

    I 50 anni di MINI

    Dal 22 al 24 maggio 2009 la Community mondiale MINI festeggerà al MINI United Festival sul leggendario circuito di Silverstone il 50° anniversario della marca. Sulla linea di partenza di Silverstone vi saranno anche la MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden che trasformeranno l’euforia del party, organizzato in occasione dell’anniversario della MINI, in un divertimento di guida su strada. Grazie al loro design caratteristico e agli equipaggiamenti di lusso, i due modelli simboleggiano sia il rispetto della tradizione sia il potere innovatore della marca MINI. Per la MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden sono disponibili due motori a benzina e un propulsore diesel. Il loro lancio è previsto a settembre del 2009. La produzione della MINI Mayfair e della MINI Camden ha inizio esattamente 50 anni dopo la presentazione ufficiale della MINI classica ed è limitata ad un anno. La moderna tecnica di propulsione e di assetto della MINI conferisce anche alle due edizioni dell’anniversario un’agilità affascinante abbinata a consumi di carburante ed emissioni esemplari. Soprattutto il motore quattro cilindri da 128 kW/175 CV con turbocompressore Twin-Scroll e iniezione diretta di benzina che alimenta la MINI Cooper S 50 Mayfair e la MINI Cooper S 50 Camden evidenzia un carattere particolarmente vivace. Lo spirito sportivo viene si sposa con consumi medi di carburante di 6,2 litri per 100 chilometri ed emissioni di di CO2 di appena 149 grammi per chilometro. Grazie alla distribuzione a fasatura variabile e ad una potenza di 88 kW/120 CV, anche il propulsore della MINI Cooper 50 Mayfair e della MINI Cooper 50 Camden offre le premesse ottimali per uno stile di guida sportivo. Con un consumo medio di carburante di 5,4 litri per 100 chilometri nel ciclo misto ed emissioni di CO2 pari a 129 grammi per chilometro, vengono definiti nuovi standard in termini di divertimento di guida efficiente. Il massimo livello di economia di esercizio ed un’impressionante elasticità sono i pregi offerti dal potente motore quattro cilindri diesel da 80 kW/110 CV che pulsa nella MINI Cooper D 50 Mayfair e nella MINI Cooper D 50 Camden. Il consumo medio di carburante di 3,9 litri per 100 chilometri e le emissioni di CO2 pari a 104 grammi per chilometro rappresentano valori di assoluto rilievo nel segmento premium. L’anniversario della MINI: un’occasione per una retrospettiva e per uno sguardo al futuro. Per la prima volta dal suo lancio nel 2006, l’ultima generazione della MINI offre nell’anno del suo anniversario la possibilità di godersi l’emozionante divertimento di guida in un ambiente particolarmente esclusivo. La MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden seguono così la tradizione introdotta già con la MINI classica di accentuare singole sfaccettature del carattere del famoso modello britannico. In occasione del compleanno della marca lo sguardo si rivolge indietro e contempla l’affascinante tradizione, ma anche in avanti verso l’orientamento futuristico della MINI. Entrambe le prospettive si manifestano anche nel nome. Come vuole la tradizione, la fonte d’ispirazione per i due modelli che celebrano l’anniversario sono stati alcuni quartieri di Londra, celebri anche al di fuori della metropoli britannica. Mayfair è noto per un’esclusività dalle radici storiche, mentre uno stile urbano, trendy e di varietà culturale contraddistingue Camden. Entrambi i modelli rappresentano, ognuno con accenti differenti, i valori della MINI raccolti in cinque decenni di onorata carriera ed il potenziale di sviluppo delle sue specificità. Design caratteristico, dotazioni esclusive. La MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden si distinguono nettamente dagli attuali modelli prodotti in serie sia a livello di design che di dotazioni. Numerosi dettagli che contribuiscono al loro look inconfondibile sono disponibili esclusivamente per le edizioni dell’anniversario. Vernici speciali per la scocca, cerchi in lega specifici per ciascun modello, materiali e superfici speciali negli interni ed una composizione cromatica adattata appositamente all’immagine della MINI 50 Mayfair e della MINI 50 Camden sottolineano l’esclusività di questi modelli in serie limitata. Un simbolo della cinquantennale tradizione della marca che sicuramente non passerà inosservato è la targhetta dell’anniversario con cornice cromata, montata sulla griglia del radiatore, che rappresenta il numero 50 nel tipico design MINI e nei colori dell’Union Jack britannico, bianco, rosso e blu. In aggiunta al ricco equipaggiamento di serie di tutte le varianti di motore, ogni MINI 50 Mayfair e ogni MINI 50 Camden esce dallo stabilimento con numerosi dettagli che ne aumentano il comfort. Questi comprendono, oltre all’impianto di climatizzazione, ai sedili regolabili in altezza e riscaldabili e al pacchetto luci, anche il computer di bordo e il pacchetto portaoggetti, una presa da 12 Volt nel bagagliaio e la regolazione dell’inclinazione degli schienali dei sedili posteriori. MINI 50 Mayfair: la tradizione è un impegno a rispettare uno stile stravagante. MINI 50 Mayfair Già nella MINI classica del 1982 la denominazione Mayfair era sinonimo di massimo comfort e di un’immagine stravagante. L’attuale MINI 50 Mayfair interpreta questa forma del più elegante understatement in uno stile moderno. Materiali pregiati, dettagli realizzati con raffinatezza e una composizione cromatica caratterizzata da un’eleganza classica dettano anche l’immagine esterna ed interna di questo modello. Per la prima volta – e solo nel modello dell’anniversario – la scocca di una MINI berlina sarà verniciata nella tinta Hot Chocolate metallizzato, riservata alla MINI Clubman e alla MINI Cabrio, abbinata al tetto bianco. A richiesta, in alternativa alla sofisticata tonalità di marrone, la scocca può essere verniciata anche in Pepper White o in Midnight Black. Per la MINI 50 Mayfair sono stati disegnati appositamente dei cerchi in lega da 17 pollici laccati in bianco con 12 raggi nel design Infinity Stream Spoke. Il design dei cerchi riprende il classico design a raggi multipli. I rinforzi dei cerchi sono estremamente bombati e conferiscono alle ruote un’immagine di robustezza. La vernice bianca fa pendant con il colore del tetto. Un’altra novità sono le stripes del cofano motore nella tinta marrone chiaro Toffy con un bordo bianco Pinstripe che trasmettono un’impressione di tridimensionalità. I fari supplementari montati davanti alla griglia del radiatore, le calotte dei retrovisori esterni verniciati nel colore marrone sfumato al nero verso l’alto e un raffinato logo «Mayfair» nelle placchette laterali che incorniciano gli indicatori di direzione completano il design esterno dell’edizione dell’anniversario. La combinazione della tinta Toffy con i vari tocchi di bianco viene ripresa anche nella configurazione esclusiva degli interni della MINI 50 Mayfair. Anche i sedili, in pelle Lounge nel design Pipe, il colore Toffy e i bordini bianchi in pelle sottolineano lo stile indipendente. Le doppie cuciture a vista dei sedili in un moderno verde/turchese d’ispirazione tecnica, ripreso anche nel bordo del logo «Mayfair» applicato anche sugli schienali dei sedili anteriori conferiscono un look raffinato. Anche il pomello del cambio manuale presenta una doppia cucitura a vista verde/turchese che crea un collegamento stilistico con i sedili. Inoltre, il colore degli interni Carbon Black è stato abbinato a una modanatura della plancia le cui tinte marrone e nero riprendono il look dei retrovisori esterni. La zona inferiore della modanatura è color Toffy che si trasforma gradualmente in nero nella parte superiore, così da integrarsi alla perfezione nella plancia nera. La Colour Line della sezione inferiore della plancia e i braccioli dei pannelli interni delle porte, così come il pomello del cambio, sono di color Toffy, mentre le modanature dei pannelli interni delle porte sono color nero lucido. La composizione viene completata da un intarsio marrone Toffy nella metà inferiore della corona del volante, da tappetini con il bordino bianco, dal pacchetto Chrome disponibile anche per gli altri modelli MINI e da battitacco abbelliti dalla scritta «MINI 50» e «Mayfair». MINI 50 Camden sportiva e progressista. Grazie alla preponderanza dei colori argento, bianco e nero, la MINI 50 Camden svela già a prima vista lo stile sobrio e tecnologico e l’indole sportiva del proprio carattere. La vernice della scocca White Silver metallizzato viene abbinata al tetto bianco. A richiesta, la MINI 50 Camden è anche fornibile con le verniciature metallizzate Midnight Black e Horizon Blue. I cerchi in lega da 17 pollici disegnati appositamente per questo modello si distinguono per il contrasto tra le superfici interne color argento e i bordi del canale del cerchione lucidati opachi e il lato esterno dei raggi che sottolinea l’immagine futuristica del modello. Una decorazione sportiva con stripes color argento dal look tridimensionale lungo le sezioni di spalla del cofano motore, insieme alla linee che sfociano nei primi montanti, svela l’orientamento sportivo e dinamico della MINI 50 Camden. Analogamente alla MINI 50 Mayfair, anche nella MINI 50 Camden le calotte dei retrovisori esterni sono realizzate con un motivo bicolore a strisce con un passaggio fluido dall’argento al bianco puro. In combinazione con le luci allo xeno, di serie nella MINI Cooper S 50 Camden, le coperture nere dei proiettori della MINI 50 Camden conferiscono un look particolarmente futuristico che crea inoltre un contrasto con la colorazione esterna chiara. Nella cornice degli indicatori di direzione laterali sono stati inseriti l’Union Jack in bianco e nero e la scritta «Camden» che formano il logo dell’edizione speciale che, assieme alla scritta «MINI 50», abbellisce anche i battitacco. I contrasti cromatici contraddistinguono anche gli interni della MINI 50 Camden. Il colore degli interni Carbon Black è stato abbinato ad una superficie della plancia color bianco/argento simile a quello delle calotte dei retrovisori esterni. Le modanature dei pannelli interni delle porte sono in Fluid Silver. L’abbinamento stoffa/pelle Ray dei sedili sportivi, le superfici in pelle, la sezione inferiore della plancia e i braccioli dei pannelli interni delle porte sono in tinta Tech White. Le fasce centrali nere in stoffa sono impreziosite da un’elegante fantasia di linee bianche tratteggiate; i lati dei cuscini di seduta interni presentano una doppia cucitura a vista, nera sul lato esterno e verde/turchese internamente, che collega le sezioni in pelle dei sedili a quelle in stoffa. Cuciture bianche e verdi donano degli accenti cromatici supplementari ai soffietti neri della leva del freno a mano e del cambio, così come al pomello del cambio. Una cucitura bianca orna la corona del volante in pelle. Gli accenti cromatici in verde/turchese e il design delle linee nelle calotte dei retrovisori esterni sono stilemi comuni alla MINI 50 Mayfair ed alla MINI 50 Camden e costituiscono un elemento di congiunzione tra le due edizioni speciali dell’anniversario. Esclusivo e di serie: sistema HiFi e Mission Control. In aggiunta alla ricca dotazione di serie dei modelli dell’anniversario, la MINI 50 Camden è dotata anche di un sistema audio di alta classe. Il nuovo impianto HiFi dello specialista di car-audio Harman Kardon offrono il massimo piacere di ascolto in una MINI. Il potente amplificatore digitale e gli altoparlanti sono stati adattati alla perfezione per l’impiego su una MINI. Come optional è disponibile anche una porta USB per integrare fonti audio esterne ed un’interfaccia per l’iPod della Apple. Per gli attuali modelli di smartphone, come ad esempio l’iPhone, è disponibile un’interfaccia per il comando integrato delle funzioni audio e telefoniche.
  3. Nei primi anni 2000, la Carrozzeria Castagna, ha realizzato delle MINI molto particolari, anticipando addirittura di qualche anno la prima MINI Clubman moderna del 2007... Questa carrozzeria è nata nel 1849, e nel ventunesimo secolo sono ancora l’unico atelier automobilistico al mondo che produce più di 30 pezzi unici all’anno regolarmente omologati per tutti i paesi del mondo. In questo articolo verranno presentati 4 modelli principali che potevano essere ordinati, tutti basati sulla prima generazione della MINI moderna... Era possibile avere la versione station wagon della MINI, la versione spiaggina, quella pick-up e quella accorciata, ognuna di essere veniva presentata con il tempo di attesa richiesto per la realizzazione stessa. Esisteva anche una versione ibrida, ma non si hanno molte informazioni a riguardo, a parte che con una carica della batteria si potevano percorrere circa 200km, e che la velocità massima in elettrico era di 140kmh, inoltre era possibile caricare la batteria con il motore termico della MINI. SOWAGON CROSSUP TENDER WOODY WAGON ONE - OFF
  4. Gabry

    Mr.Bean

    Quando il comico inglese si inventò un personaggio capace di appassionare grandi e piccini in tutto il mondo non ebbe alcun dubbio nello scegliere la sua compagna di viaggio: La MINI! Uno degli stereotipi più diffusi sul regno unito è che la gente che lo abita sia o troppo formale, conformista o praticamente fuori di testa, disposta a fare qualsiasi stranezza pur di farsi notare! Parte del fascino di questo strano signore, una specie di bambino troppo grande che dice al massimo due parole, è legato ai suoi inseparabili compagni di avventure: Teddy, un orsacchiotto che ha visto giorni migliori e un’auto capace di incarnare perfettamente la sua assoluta banalità ed allo stesso tempo la sua incredibile universalità. Questa è la storia di come un ingegnere elettronico con la passione del teatro e delle auto riuscì a rendere una normalissima utilitaria una delle auto più famose della storia della TV. Perché proprio una MINI? La MINI stava vivendo il periodo più buio della sua lunga e gloriosa storia, alla fine degli anni ‘80 sembrava solo un simbolo appannato del passato, disperatamente surclassata da modelli più moderni e in grado di rispondere meglio alle esigenze di un mercato parecchio più esigente. A chi gli consigliava di usare un modello più nuovo, una Ford Fiesta o magari una Vauxhall Corsa, entrambe molto popolari a Londra e dintorni, Rowan Atkinson oppose un netto no. Il suo scopo era chiaro: per far funzionare meglio le gag più strampalate, la gente doveva sviluppare un affetto per quella scatoletta con quattro ruote, fare il tifo per lei. Per quanto più moderne, le utilitarie degli anni ‘80 appaiono quasi antiche oggi. La MINI no, lei è rimasta lì, fermamente bloccata nell' immaginario collettivo come la 500, il Maggiolino o la 2CV. Molti non se ne sono accorti ma nel corso delle cinque stagioni di questa serie, cambia diverse volte la macchina. Per la precisione, durante la produzione della serie e dei vari film sono state usate sei MINI diverse, cambiate sia per ragioni sceniche che per le conseguenze delle battaglie con le rivali come la famigerata Reliant Robin a tre ruote e il carro armato Chieftain. In pochi si ricordano che nella puntata pilota, andata in onda il 1 gennaio del 1990, Mister Bean guidava una MINI non verde ma arancione, una MkII prodotta dalla BMC nel 1969, targata RNT 996H. Il destino di questa prima compagna di viaggio nella serie è infelice, visto che alla fine della puntata pilota subisce un grave incidente. Non sarà la prima né l’ultima MINI a subire le conseguenze dell' ingenuità di Bean. Quando si trattò di rimpiazzarla, i produttori della serie scelsero un modello più moderno, una MINI 1000 del 1977 della British Leyland. Per il colore Atkinson volle qualcosa di altrettanto vistoso, un filino pacchiano, come succede spesso oltremanica, unico paese dove auto dai colori squillanti sono considerate attraenti. La combinazione tra il classico “Verde cedro” della Austin ed il cofano nero era abbastanza popolare al tempo, tanto da renderla molto riconoscibile al telespettatore britannico tipo. Anche in questo caso la MINI fa una brutta fine. Nel corso dell’episodio “Mister Bean ritorna a scuola”, viene parcheggia al posto di una identica che sarebbe stata parte di una dimostrazione della potenza del carro armato impiegato dall’esercito britannico al tempo, il "Chieftain". La MINI viene quindi schiacciata completamente, lasciando all triste Mr. Bean solo il suo famoso lucchetto. Visto che ormai era diventata popolare quanto lo stesso personaggio, quando si trattò di fornire a Mister Bean un altra auto, fu scelta una vettura identica, con lo stesso numero di targa, può sembrare strano, ma in Inghilterra la targa si può far stampare ovunque, basta avere il foglio della motorizzazione britannica... Una delle scene più famose della serie, quella che vede Mister Bean guidare l’auto da una poltrona legata al tetto, è stata ricreata più volte, prima nel 2009 al festival di Goodwood per celebrare i 50 anni della MINI e poi nel 2015 per i 25 anni della serie. In quel caso fu girato anche un video per YouTube: si trattava in effetti di una MINI Rover del 1989 modificata per farla assomigliare ad una del 1977 con una serie di modifiche per permettere ad uno stuntman di guidare l’auto nascosto dietro il sedile del conducente, e di vedere la strada tramite uno schermo. Infatti se vi ricordate in quell'episodio della serie, la MINI all'interno era piena di pacchi e oggetti comprati insieme alla sedia e permettevano di nascondere lo stuntman dietro
  5. Gabry

    MINI Tahiti (1993)

    La MINI Tahiti è stata un' edizione speciale della MINI prodotta nel 1993 Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275cc da 50 cv Cambio manuale di serie, e automatico optional Era disponibile solo nel colore Perlescent Blue Tahiti Sedili con motivo multicolore blue viola e verde Decalcomanie sui lati Pneumatici da 12 pollici con cerchi in lega Minilite Volante a 3 razze Griglia con bordo cromato e lame nere Autoradio con mangiacassette
  6. Gabry

    MINI Esselunga

    Nel 2018 Esselunga aveva creato un concorso che permetteva di vincere una MINI One 5 porte blue LCI Baker Street Edition. Partecipare al concorso era molto semplice: bastava fare la spesa nei negozi Esselunga, ma anche online su www.esselunga.it, con una spesa minima di 30 euro. Per ogni scaglione di spesa di 30 euro veniva fornito un codice che, inserito sul sito dedicato al concorso, consentiva di partecipare all'estrazione del premio. Oltre alla MINI, sono stati messi in palio anche altri premi come buoni spesa, gift card e gadget. Il concorso Esselunga è durato un intero mese e ha visto la partecipazione di migliaia di persone in tutta Italia. La promozione è stata una grande opportunità per chi ama fare la spesa nei negozi dell'azienda e ha dato la possibilità di vincere premi molto interessanti. Ma la vera sorpresa è stata riservata per la fine del concorso, quando sono stati resi noti i nominativi dei vincitori. Il concorso Esselunga è stato senza dubbio una grande opportunità per tutti coloro che hanno partecipato e per l'azienda stessa che ha visto aumentare le vendite nei suoi negozi. Siamo certi che Esselunga organizzerà nuovi concorsi nel futuro prossimo. Chi lo sa magari un giorno queste MINI marchiate sui pillar col logo Esselunga potranno essere molto ambite dai collezionisti…
  7. Gabry

    MINI Strip (2021)

    La MINI Strip è un inno allo stile minimalista e alla creatività essenziale. È un esemplare unico, allestito partendo dalla versione 100% elettrica Cooper SE e firmato da Paul Smith. Lo stilista britannico ha portato tutte le sue idee a bordo della MINI Strip, ponendo l'accento sul carattere ecologico della MINI, che in questo caso va oltre l'alimentazione elettrica. Il nome Strip ricorda che questo processo è iniziato smontando fino all'ultima vite un'esemplare di MINI elettrica e riducendola alla sua essenza, poi Paul Smith è ripartito per creare la “sua” MINI. Ha utilizzato materiali grezzi, la carrozzeria non è verniciata ma è protetta solamente da uno strato di trasparente per preservarla dalla corrosione. I segni delle sigillature della scocca sono stati volutamente lasciati intatti sui pannelli di acciaio zincato, un effetto ruvido che Paul Smith ha definito come "la perfetta imperfezione". Gli archi neri che seguono il perimetro della MINI sono stati stampati in 3D a partire da plastica riciclata, mentre le viti a vista nelle parti aggiuntive, mostrano quanto sarebbe semplice lo smontaggio e quanto facilmente il veicolo potrebbe rientrare nel ciclo delle materie prime al termine del suo utilizzo. Anche gli inserti della grembiulatura anteriore e posteriore sono stati prodotti con un processo di stampa 3D. La griglia e le cover aerodinamiche delle ruote sono realizzati in Perspex riciclato, risparmiando sia peso che energie. Il Perspex riciclato è stato utilizzato anche per il tetto panoramico trasparente che permette di intravedere la struttura in gran parte nuda della scocca all'interno, verniciata di colore blue. Poi ci sono gli accenti cromatici ad alto contrasto che si svelano solo alla seconda o terza occhiata: aprendo le portiere si scoprono le caratteristiche strisce di Paul Smith in una vivace composizione a cinque colori. Lo sportello di ricarica aggiunge un tocco verde neon quando viene aperto, mentre il disegno di una spina elettrica inciso sullo sportello è opera di Paul Smith. L'interno è stato spogliato quasi completamente trasformando la scocca (colorata di blu) nella caratteristica principale dell'abitacolo. Il cruscotto è costituito da un’unica grande sezione semi-trasparente con una finitura in vetro fumé, ma non c'è il classico strumento centrale. Lo smartphone del guidatore è al centro della scena, si connette automaticamente all'auto e diventa il centro di controllo dei media. Inoltre, l'abitacolo è completamente privo di pelle e cromo, con sedili rivestiti in un tessuto a maglia completamente riciclabile. I tappetini, invece, sono in gomma riciclata. Il volante, infine, è stato ridotto all'essenziale, con la corona avvolta da un nastro da manubrio in puro stile bici da corsa( di cui Paul Smith è molto appassionato).
  8. Gabry

    MINI Ray Line (2012)

    Una gamma fluorescente. MINI non smette mai di stupire. Come un coach manager stimola e motiva sempre il proprio team, MINI fa lo stesso. Fan, appassionati e clienti: tutti a chiedersi quale sarà la prossima, attesissima mossa di MINI sul mercato. Questa volta MINI spiazza tutti “giocando” con i colori fluorescenti. Studiata e realizzata in esclusiva per il mercato italiano, MINI lancia la Nuova MINI RAY LINE. Non soltanto una nuova MINI dunque, ma un’intera gamma di modelli in versione “fluo”. Brand giovane e dinamico, MINI propone un concept ideato e modulato in funzione delle nuove e crescenti esigenze dei clienti. La Nuova MINI RAY LINE si pone totalmente in sintonia con il mutato contesto di mercato e con le nuove tendenze del 2012. Sono tre i driver che hanno guidato la brand strategy della Nuova MINI RAY LINE: estetica contemporanea e decisamente fresca, contenuti ricchi e funzionali e accessibilità. MINI intende così soddisfare le esigenze di due target: giovani estroversi e dinamici, sempre alla ricerca del prodotto più cool del momento, così come clienti più maturi e più attenti alle ultime tendenze e novità nel campo delle moda e del design. Rich Content e Boost Customization. Per la Nuova MINI RAY LINE, MINI ha voluto puntare su due obiettivi da sempre alla base della sua filosofia: offrire un’impareggiabile ricchezza di contenuti e straordinarie possibilità di personalizzazione. La Nuova MINI RAY LINE sarà caratterizzata dalle colorazioni fluorescenti, vere protagoniste ed elemento distintivo del modello. I clienti potranno scegliere tra sei differenti varianti di colore per i dettagli specifici della MINI RAY LINE, comprese le calotte degli specchietti retrovisori esterni Le sei varianti di colore hanno tonalità trendy: Alien Green, Lemon Yellow, Flash White, Energy Pink, Vitamin Orange e Shocking Blue. Non poteva mancare uno speciale distintivo MINI sulla griglia esagonale della Nuova MINI RAY LINE, accoppiato con nuove placche degli sidescuttles – le cornici degli indicatori laterali – . Amplissima anche la gamma degli optional e degli accessori: dai copri mozzo fluorescenti, disponibili per due differenti styling di cerchi da 17 pollici, alle Bonnet Stripes con profilo fluo che compongono una speciale ed effervescente livrea sul cofano motore, dalla inedita Roof Stripe con profilo fluo sul tetto, alle calotte nere dei fari bi-xeno. PS. Per promuovere questa edizione speciale MINI ha fatto una collaborazione con l'influencer Chiara Ferragni (TheBlondSalad), in occasione del Salone del mobile di Milano
  9. In questo articolo volevo mettere a confronto queste 2 MINI che anche se di epoche differenti, mostrano comunque qualche somiglianza. La prima è la r53 163cv prima reincarnazione BMW della Cooper s, lanciata verso ottobre 2001, ha subito conquistato il pubblico, veloce, agilissima, super divertente unico difetto i consumi. Nel 2014 con la terza generazione di MINI (la F56), sulla Cooper viene montato il 3 Cilindri B38 1.5L derivato da quello montato sulla supercar ibrida BMW i8, 136cv 220nm di coppia (230nm con overboost), la MINI si è allungata di soli 10 cm (rispetto alla R56) e a causa delle norme di sicurezza per i pedoni è diventata più rotonda ma la linea è rimasta comunque molto piacevole e sempre in stile MINI. Sfortunatamente la Cooper F56, non viene presa molto in considerazione come auto sportiva, ma adesso arriva l’asso nella manica Perché ho voluto confrontare queste 2 MINI? Per il semplice fatto che con il tempo anche la Cooper “base” può vantare ottime prestazioni molto simili se non identiche a quelle di una "vecchia" (ma sempre attuale) R53 da 163cv, consumando però la metà, si possono percorrere senza problemi medie di 17km/l in modalità “Green”, grazie al peso ridotto e alla coppia che parte già dai bassi giri. Ovviamente non saranno la stessa macchina, non avranno lo stesso feeling dello sterzo dato che quella moderna ha il servosterzo elettrico e non idraulico, non avranno la stessa forma identica (ma sempre molto MINI), però vi assicuro che è un ottima MINI, provare per credere! e scenderete con un sorriso gigante , praticamente potete avere una piccola auto sportiva con dei costi di gestione abbastanza contenuti e se volete ancora di più potete sfruttare il potenziale di elaborazione del B38 già con uno stage 1 (con pezzi stock, elaborando solo il software della ECU) si ottengono le prestazioni di una F56 S grazie al minor peso, oltre ai vari miglioramenti che si possono fare all'assetto per renderla ancora più bella da guidare... Sotto vi elenco alcuni dati per fare un piccolo confronto.
  10. Gabry

    The Bourne Identity (2002)

    The Bourne Identity è un film del 2002 diretto da Doug Liman. Tratto dal romanzo del 1980 Un nome senza volto di Robert Ludlum, è la storia di un uomo (Matt Damon), che non ricorda nulla del proprio passato, ma che è oggetto di una caccia spietata per eliminarlo; nel cast anche Franka Potente, Chris Cooper, Clive Owen, Brian Cox, Adewale Akinnuoye-Agbaje e Julia Stiles. In questo film appare una MINI classica (probabilmente anni 80-90) con la quale vengono eseguite delle acrobazie per scappare dalla polizia. Questa MINI è di Marie Helena Kreutz, che Jason Bourne conoscerà a Zurigo... La MINI è di colore rosso, con un parafango nero opaco, con i cerchi in ferro, è inoltre provvista di tettuccio apribile in tela e di bullbar anteriore e posteriore, ed è un pò trascurata... Sotto alcune scene salienti dell'inseguimento.
  11. La nuova MINI Cooper F66 a benzina non è un semplice aggiornamento del suo predecessore F56. È una riprogettazione completa della F56 sullo stesso telaio. Ma quali sono esattamente queste differenze e quanto sono importanti? Guardando sotto puoi immediatamente vedere alcune delle piccole modifiche apportate da MINI. Ogni dimensione è cambiata e in modi sorprendenti. Lo sbalzo anteriore e posteriore è stato leggermente ridotto rendendo l'intera vettura più corta. Ma la larghezza è aumentata notevolmente e anche la carreggiata (sia anteriore che posteriore) è diventata più ampia. La F56 Cooper ha una larghezza di 192,786 cm, mentre la F66 è più ampia, con una larghezza di 197,104 cm .Questa differenza di 3,302 cm potrebbe non sembrare molta, ma BMW e MINI in genere non aumentano la larghezza di un'auto solo per ragioni estetiche. E non si tratta solo di ruote e pneumatici più larghi (che sono passati da 205 a 215 sulla Cooper S). Questo cambiamento è dovuto anche al fatto che MINI ha modificato le parti meccaniche creando una carreggiata più ampia. Ciò ha anche il vantaggio estetico di consentire un design delle ruote più sportivo... Anche il bagagliaio è stato modificato, aumentando leggermente di volume. Ciò sottolinea davvero quanto sia stata approfondita questa riprogettazione. Guardando l'immagine qui sopra puoi anche vedere chiaramente come la MINI si è spinta in avanti e ha cambiato anche l'angolazione dei fari. Questo insieme al nuovo cofano e al frontale più semplice. Qua sotto vengono riassunte le dimensioni della nuova MINI Cooper: Lunghezza : 3876 mm Altezza : 1.432 mm Passo : 2495 mm Peso a vuoto : 1,284 Kg Gli Interni Della MINI Cooper F66 Mentre i cambiamenti esterni della F66 possono sorprendere date le origini della F56, gli interni sono decisamente scioccanti. MINI ha trasformato la F56 in un'auto completamente nuova con tutto il linguaggio di design, i materiali e la tecnologia presenti nella MINI Cooper J01. Il cambiamento più grande è il design minimale e l’ampio display circolare che domina l'abitacolo. Il nuovo display e il relativo software rappresentano un punto focale per l'intera esperienza di guida e ospitano quasi tutte le funzionalità, ad eccezione di una fila di interruttori, pulsanti e levette appena sotto di esso. Un altra novità che porta questa nuova MINI è il fatto di non avere la possibilità di avere gli interni in pelle. Perché? Perchè la produzione di pelle nelle quantità necessarie ad aziende come MINI ha un grande impatto ambientale, quindi è stata presa la coraggiosa decisione di eliminare questo materiale dalla produzione.
  12. Gabry

    JCW Kit motore (R50)

    La messa a punto della BMW MINI di John Cooper iniziò con la R50. John Cooper Garages annunciò il suo kit di messa a punto per la R50, che aumentò la potenza della Cooper a 126 CV, il kit consisteva in: Testata migliorata: sono stati migliorati i condotti di scarico rispetto a quella di serie. Sistema di scarico cat-back JCW con terminale cromato Sostituzione del filtro dell'aria ECU rimappata Copertura decorativa JCW per la parte superiore del motore Badge esterno decorativo Sidescuttles JCW Certificato di autenticità Ci sono alcune cose da osservare per determinare se il kit John Cooper Works autentico: Il certificato John Cooper Works, Si tratta di un foglio di carta A4 o A5 che è stato dato al proprietario con il VIN dell'auto, e con il seriale del kit. Il badge JCW sul posteriore (alcuni potrebbero averlo rimosso) Il terminalino di scarico, dovrebbe avere inciso JCW al suo interno Il coperchio JCW nella parte alta del motore, su questo dovrebbe essere impresso un numero (ad esempio 525 o 5 senza alcuna lettera stampata che lo preceda, a differenza del kit audio o dei kit S JCW) Il punto rosso o verde sulla testata (nella stessa area dovrebbe esserci anche un numero di serie sul bordo inferiore della testata, appena sopra il punto in cui si accoppia con il blocco, o appena sopra la posizione del punto colorato. L'ultimo controllo da fare è rimuovere la ECU e controllare che ci sia attaccato un adesivo, che è la prova che la centralina è stata aggiornata col nuovo software. Un pallno di colore verde vicino al numero punzonato sulla testata.
  13. Lo stabilimento MINI di Oxford avvia la produzione della quinta generazione della MINI Cooper. L'Head of MINI, Stefanie Wurst, ha raggiunto i soci dello stabilimento per celebrare l'avvio della produzione. Charlie Cooper guida il primo modello fuori dalla linea di produzione... È iniziata lunedì 11 marzo la produzione della nuova MINI Cooper di quinta generazione presso lo stabilimento MINI di Oxford. Gli associati di MINI Plant Oxford sono stati raggiunti dall'Head of MINI, Stefanie Wurst, per uno speciale evento in loco durante il quale il primo modello a tre porte è stato guidato fuori dalla linea di produzione da Charlie Cooper, nipote del leggendario John Cooper, la cui eredità ha ispirato il moniker Cooper. Commentando l'inizio della produzione, Stefanie Wurst, Head of MINI, ha detto: "Questa pietra miliare sottolinea il nostro impegno con le nostre radici e ci proietta in un futuro dinamico di guida. Lo stabilimento di Oxford è il cuore del marchio MINI e oggi, mentre assistiamo alla nascita di questo nuovo capitolo, rinnoviamo il nostro impegno verso l'artigianalità e l'emozione dell'automobilismo." Markus Grüneisl, Head of Plants Oxford and Swindon, ha dichiarato: "Siamo lieti di dare il benvenuto alla nuova MINI Cooper nelle nostre linee di Oxford e Swindon. La nuova MINI Cooper è un'auto incredibilmente importante per il nostro team e per la produzione britannica. Siamo orgogliosi di produrre questa vettura iconica, amata in tutto il mondo". La nuova MINI Cooper è l'ultima generazione ad essere costruita nel Regno Unito, con tutti e tre gli stabilimenti del BMW Group UK che contribuiscono alla produzione: il BMW Group Plant di Swindon produce stampi e sottogruppi per la carrozzeria, mentre i più recenti motori a benzina a tre e quattro cilindri ad alta efficienza sono costruiti presso il BMW Group Plant di Hams Hall, nel North Warwickshire. Infine, queste parti confluiscono nel MINI Plant di Oxford, dove si svolgono la produzione di scocche, la verniciatura e l'assemblaggio finale. Dal lancio della prima MINI moderna nel 2001, oltre 4,4 milioni di MINI sono state prodotte in Gran Bretagna, compresi 150.000 modelli MINI Electric costruiti tra il 2019 e il 2023. Con il suo alto livello di flessibilità, competitività e competenza, lo stabilimento MINI di Oxford svolge un ruolo importante nella rete di produzione del BMW Group e si sta preparando a costruire due nuovi modelli MINI completamente elettrici a partire dal 2026. A quel punto, il BMW Group avrà investito un totale di oltre 3 miliardi di sterline negli stabilimenti di Swindon, Hams Hall e Oxford. Annunciata il mese scorso, la nuova MINI Cooper è il terzo membro della nuova famiglia MINI e si aggiunge alla MINI Cooper Electric e alla nuova MINI Countryman. Disponibile in due varianti di modello: la MINI Cooper C e la MINI Cooper S, dalle prestazioni elevate, l'ultima tre porte fonde i valori tradizionali del marchio con una tecnologia innovativa e orientata al futuro. La silhouette esterna del modello è caratterizzata da superfici chiare, sbalzi corti e un cofano corto che, combinato con un passo lungo in contrasto, raggiunge le tipiche proporzioni MINI. All'interno, l'abitacolo è minimalista e si concentra su tre soli elementi: un rivoluzionario display OLED circolare, il nuovo volante Vescin e la barra di comando. La MINI Cooper avrà un prezzo a partire da 28.900 euro, con le prime consegne ai clienti nella primavera del 2024.
  14. Gabry

    MINI Superleggera

    Realizzata a mano, è forse la MINI più esclusiva, elegante e dal design più unico mai costruita La MINI Superleggera Vision è stata presentata nel 2014 al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, dove si è distinta subito per la particolare carrozzeria barchetta e il design ispirato alle MINI del passato, del presente e del futuro. Villa d'Este è stato lo scenario migliore per la presentazione di questo concept, visto che il partner di MINI per il design è stata la celebre Carrozzeria Touring Superleggera, un vero e proprio punto di riferimento nel mondo delle auto esclusive e d'epoca dal 1926. Seguendo un metodo artigianale, lo specialista Touring Superleggera ha scelto di mettere mano alla carrozzeria di una MINI a passo lungo (probabilmente una Clubman), trasformandola in una due porte interamente in alluminio, quello che ne è uscito è un prototipo di barchetta dallo stile classico che non rinuncia agli elementi tecnologici più caratteristici delle MINI moderne (come i fari full LED con luci diurne circolari). Esternamente sono stati aggiunti alcuni elementi realizzati in materiale plastico rinforzato e in fibra di carbonio, come il diffusore posteriore o lo splitter anteriore, così come la Union Jack presente nel disegno dei gruppi ottici posteriori, che rendono il design più sportivo. Ma a stupire il pubblico nel 2014 è stato soprattutto l'abitacolo, dove il cruscotto realizzato in un unico pezzo di alluminio grezzo, dotato di un semplice touchscreen e di un paio di indicatori, è diventato parte integrante dell'auto, grazie anche al volante dalle forme classiche ma futuristiche. Riguardo al sistema di propulsione della MINI Superleggera Vision, l'unica informazione resa nota all'epoca è stata quella riguardante il tipo di powertrain, 100% elettrico, un'anticipazione della MINI Cooper SE degli anni successivi, senza però entrare nei dettaglio riguardo la potenza, l'autonomia e le prestazioni.
  15. Gabry

    MINI Scooter E (2010)

    MINI presenta lo studio di uno scooter elettrico che vedremo al Salone di Parigi, è alimentato da un motore elettrico integrato nella ruota posteriore e ha una batteria agli ioni di litio caricabile attraverso un cavo di alimentazione collegabile a una normale presa di corrente 220V. E' pensato per i brevi spostamenti cittadini. Al momento la MINI non ha diffuso nessuna informazione sulle caratteristiche tecniche del suo Scooter E, ma ha voluto porre, soprattutto, l'accento sulle similitudini estetiche con i suoi modelli a quattro ruote. Innanzi tutto questo scooter ha le ruote da 10 pollici come le MINI degli anni 60. Lo scudo si ispira al frontale delle MINI a quattro ruote per la cromatura ad arco sopra il parafango della ruota anteriore, il grosso faro con cornice cromata e i due indicatori di direzione circolari che ricordano quelli della MINI originale. I richiami stilistici continuano anche negli specchietti, che presentano forme arrotondate, e nella coda dove ci sono due fari a sviluppo verticale con al centro il logo della casa inglese. Anche lo Scooter E Concept della MINI ricorre all'utilizzo dei moderni smartphone per la gestione del veicolo. Una volta inserito nell'apposito spazio sul manubrio (foto sotto), il cellulare, funge da chiave di contatto e da schermo per il navigatore satellitare. La velocità e l'autonomia della batteria, sono invece indicate nella cornice rotonda che richiama il grosso tachimetro centrale delle MINI. Dotato di un motore elettrico “nascosto” nella ruota posteriore, MINI dichiara che sotto la sella, senza rubare troppo spazio, ci sono l'accumulatore e il cavo per ricaricare la batteria agli ioni di litio.
  16. Gabry

    NXT Gen Cup

    Oggi, la Formula E ha presentato la NXT Gen Cup, una serie di corse basata sulle MINI elettriche che viaggerà per il mondo per supportare la Formula E. Il campionato includerà uomini e donne con l'obiettivo di favorire la crescita di talenti emergenti in un formato elettrico innovativo, l'auto sarà basata interamente sulla MINI Cooper SE. La NXT Gen Cup si dividerà in 10 tappe, che comprendono Misano, Monaco, Berlino e si concluderà con la tappa finale a Londra per il finale di stagione. Previa approvazione finale della FIA, la prima apparizione della NXT Gen Cup nel paddock della Formula E prenderà il via a Misano, in Italia, il 13 e 14 aprile , segnando l'inizio del tour europeo del Campionato del mondo Anche se non ci sono ancora conferme, la macchina da corsa sarà basata sulla F56 Cooper SE, le vetture saranno progettate da Lestrup Racing Team. Con un peso di 1.150 kg, la Cooper SE avrà una potenza di 180 CV e ne aggiungerà altri 60 durante i momenti di sorpasso tramite una modalità boost. Questa potenza extra proviene da una batteria da 30 kWh e da un sistema da 800 Volt. La velocità massima è di 180 Km/h e l'impianto frenante anteriore è a 6 pistoni. Altre caratteristiche degne di nota includono la frenata rigenerativa, gli ammortizzatori Ohlins regolabili e gli pneumatici Hankook semi-slick. Con 20 auto da corsa costruite meticolosamente per la serie, ogni pilota avrà un equipaggiamento uguale, creando condizioni di parità e gare ravvicinate. Le operazioni di ricarica saranno gestite in collaborazione con ABB E-Mobility, partner ufficiale di ricarica della NXT Gen Cup.
  17. Gabry

    Rover MINI Trophy

    Il Rover MINI Trophy è stato un campionato italiano dedicato alle MINI Classiche, è stato l'antenato del MINI Challenge. Il primo trofeo è stato disputato nel 1994. Partecipavano le MINI classiche in versione Cooper 1.3i opportunamente modificate. Avevano all'incirca 87cv, pesavano 640kg e raggiungevano una velocità massima di 180 km/h Un preparatore famoso in questo ambito era "Classic Auto". I circuiti in cui correvano erano per esempio: Adria, Misano, Vallelunga, Varano, Magione...
  18. Sapevate che sono trascorsi 21 anni dall'ultima volta che la MINI classica ha concluso un evento WRC? Neil Burgess e Jim Holder hanno portato "Mildred" alla vittoria di classe nell'ultima apparizione della MINI nel WRC al Rally del Galles in Gran Bretagna nel 2003. “Secondo il regolamento della FIA, l'evento del 2003 è stata l'ultima volta in cui la versione classica della MINI, divenuta famosa grazie alle vittorie a Monte Carlo e in Gran Bretagna, ha potuto competere sulla scena mondiale su una pista del Galles. Consapevole delle condizioni notoriamente difficili, la squadra è partita con un solo obiettivo: finire. Aiutata dalle condizioni insolitamente asciutte, Mildred si è rapidamente affermata come la preferita dei fan ed è stata acclamata ovunque andasse! Ma il finale da favola si è quasi infranto due volte. Innanzitutto quando la cinghia dell'alternatore si è staccata nel buio pesto della fase 14, hanno dovuto optare per una riparazione sul posto, togliendo la cinghia della pompa dell'acqua e avvolgendola attorno alla ventola del radiatore. Nonostante abbia impiegato quasi 40 minuti per risolvere il problema e aver dovuto guidare solo con gli anabbaglianti, sono riusciti a concludere la tappa. Successivamente Mildred è stata riparata dall'equipaggio della CBM e da un afflusso di aiutanti provenienti che dai meccanici ufficiali Ford/M-Sport. Poi, nella prima tappa dell'ultimo giorno, la ruota posteriore sinistra si è stortata, rendendo Mildred incredibilmente difficile da guidare, una situazione non aiutata da una foratura più avanti nella tappa. Ma, ancora una volta, l'equipaggio della CBM, guidato dal team manager Anna McColl e dal guru delle chiavi inglesi Simon Maxted, è stato all'altezza della situazione e ha riparato Mildred in tempo. Due tappe dopo, Mildred è arrivata al traguardo a Margam Park al 39° posto assoluto e vincitrice della classe A5. Grazie alla sua immensa popolarità, le è stato concesso un giro d'onore sull'erba davanti alle file di fan, cosa che solo il vincitore dell'evento e nuovo campione del mondo Petter Solberg poteva fare, il tutto sulle note del classico del 1969 "Self-Preservation Society" di The Italian Job.
  19. Gabry

    Come è nata la MINI moderna?

    Come è nata la MINI moderna? L'idea di una MINI moderna circolava già dalla fine degli anni '60. Ma il fascino della MINI e il successivo successo di vendite la mantennero in produzione per due decenni in più rispetto a quanto originariamente previsto. Tuttavia, le varie aziende sostenute dal governo che hanno prodotto la MINI nel corso degli anni hanno avuto meno successo dal punto di vista commerciale. Infatti British Leyland, Rover, ecc... tentarono più di una volta di uccidere la MINI (prima per evitare di convertire il motore alla benzina senza piombo, poi per evitare di aumentare i requisiti di sicurezza) ma l'opinione pubblica inglese fu troppo negativa. Quindi, quando la BMW acquistò la Rover e la MINI le speranze per il suo futuro aumentarono. Una delle proposte originali di design MINI: la "Spiritual" guidata da Oliver Le Grice Ecco un estratto da un resoconto di questo periodo di Julian Rendell (tratto da un articolo originariamente pubblicato su Autocar ) che ci offre una buona panoramica del processo di progettazione e dell'ambiente dell'epoca: Nonostante la proclamazione dell'amministratore delegato della BMW secondo cui alla Rover sarebbe stato permesso di portare avanti l'attività di sviluppo della R59 (come veniva chiamata nei primi anni), anche in Germania gli stilisti lavoravano intensamente alle proposte stilistiche per la nuova vettura. BMW e Rover però avevano 2 visioni diverse... Com'era prevedibile, Rover voleva produrre un'auto per sostituire la MINI di Issigonis, il compiti era stato affidato a David Saddington, appena promosso al ruolo di direttore del design MG e MINI, dopo il suo lavoro di successo sulla R3 era ansioso di seguire le orme di Issigonis. Con questo in mente, la squadra di Saddington ha lavorato su una MINI a quattro posti lunga 3 metri. Sicuramente David Woodhouse e Oliver Le Grice, un altro designer che lavorò al progetto del 1993, guardavano con piacere alla prospettiva di lavorare su un progetto così importante, ma erano consapevoli del fatto che la nuova MINI doveva essere o un'auto economica, una un'auto da spettacolo o un'icona della moda. Cercare di essere tutti e tre in un pacchetto completamente nuovo, secondo loro, non avrebbe funzionato. La BMW, invece, sotto Chris Bangle, stava elaborando idee completamente diverse: sia a Monaco che negli studi di stile BMW in California, stava emergendo una nuova MINI-Cooper. Chris Bangle ha affermato che "abbiamo ritenuto ingiusto mettere la nuova MINI all'ombra di quella vecchia", il che significa che la sua idea di sostituzione non sarebbe stata un auto lunga 3 metri, ma un'auto che si limitasse a ricordarla. Il pensiero della BMW, quindi, era che la nuova vettura dovesse essere la nuova MINI Cooper e non un aggiornamento della vecchia. Lo sviluppo della MINI è proseguito in Germania con questo obiettivo ma i designer si sono posti questa domanda: "se la MINI Cooper fosse stata sottoposta nel corso degli anni ad un programma di sviluppo continuo, come la Porsche 911, come sarebbe stata oggi?" E questo era il problema nel suo complesso: la Rover voleva un'auto economica, mentre la BMW voleva una piccola auto sportiva. Il 1995 fu l'anno cruciale per il progetto R59 e nell'estate di quell'anno, durante un giro di valutazione da parte della direzione della Rover, mostrò la sua idea per la nuova MINI. Tecnicamente, ha seguito il percorso prevedibile (e alcuni direbbero corretto) del motore della Serie K, dei sottotelai e delle sospensioni Hydrolastic, ma la BMW a Monaco stava escogitando un'alternativa, che comprendeva un asse Z nella parte posteriore (multilink) e un McPherson davanti. Con il passare dell'anno ed entrambi i team continuarono a sviluppare le proprie versioni della MINI, divenne ovvio che molto presto la BMW avrebbe dovuto abbandonare le idee di uno degli uffici di progettazione e dare tutto il proprio impegno su un altro. La data in cui sarebbe stata presa questa decisione era il 15 ottobre 1995, quando i designer Rover e BMW si incontrarono all'Heritage Motor Center per presentare le loro proposte rivali in scala reale. La Rover ha portato tre auto all'incontro, non è noto quante auto BMW abbia portato con sé, anche se si pensa che fossero tra le tre e le sei automobili. Lo sviluppo di alcuni concetti Rover era avvenuto indipendentemente dalla BMW, che aveva creato quella che sarebbe poi diventata la E50 e poi la R50: la nuova MINI. Ecco un altro estratto, questa volta dal libro “New MINI” di Graham Robson, che ci offre una prospettiva leggermente diversa di questo periodo di tempo: “Già nel 1994, i designer su entrambe le sponde del canale rispolverarono i loro schizzi di auto in miniatura e iniziarono a trasformarli in modelli, sia in scala che a grandezza naturale. Sebbene nessuno dei due sapesse che l'altro stava portando avanti progetti rivali, Fave Saddington si occupò del lavoro MINI a Gaydon, mentre Frank Stephenson (un cittadino americano con molta esperienza presso GM e Ford prima di unirsi alla BMW nel 1991) andò avanti a Monaco. Ciononostante, fu solo in una data fondamentale – martedì 17 ottobre 1995 – che le due squadre si affrontarono, quando le rispettive offerte furono mostrate ai direttori della BMW durante una presentazione e visione in un incontro top-secret al BMIHT Heritage a Gaydon. Sapendo che l'integrità del marchio MINI doveva essere preservata a tutti i costi, entrambi i team – britannico e tedesco – avevano pensato in termini di evoluzione. Dopo il 1959 la MINI, come stile, non aveva fatto alcun progresso, quindi avevano pensato a varie evoluzioni che avrebbe potuto subire la MINI durante la sua produzione. Entrambe le squadre, quindi, hanno provato a pensare sulla stessa linea. Cosa sarebbe potuto accadere, come sarebbe potuto accadere e come dovrebbe essere una MINI di quarta o quinta generazione? I due concetti emersi dal lato Rover del team di progettazione sono stati lo Spiritual e lo Spiritual2. I due prototipi spirituali rappresentavano un allontanamento molto più radicale dal progetto che alla fine ebbe la meglio. Hanno cercato di essere rivoluzionari negli anni '90 come lo era la MINI alla fine degli anni '50. I progettisti hanno cercato di immaginare un futuro con più automobili, più persone, meno spazio e carburante più costoso. In un certo senso hanno cercato di spingere un po' più in là le stesse circostanze che hanno portato alla MINI originale. In una delle deviazioni più radicali in termini di design MINI originale, la Spiritual prevedeva un motore a tre cilindri piatto situato sotto i sedili posteriori che guidava le ruote posteriori. Il comunicato stampa della Rover all'epoca definì la Spiritual 2 "un'auto familiare a quattro posti realizzata in un pacchetto di soli 3,1 metri"(la stessa lunghezza della MINI originale e molto più corta della MINI BMW), È interessante notare che anche il comunicato stampa che accompagnavano i prototipi al momento del rilascio affermavano che non sarebbero mai stati realmente pensati per essere la “nuova MINI”. Dovevano essere semplicemente “un approccio di libero pensiero alle sfide a lungo termine di una generazione futura”. Naturalmente ora sappiamo che si trattava effettivamente di proposte per la prossima MINI. In effetti, il team di progettazione della Rover lasciò la riunione del 17 ottobre con speranze relativamente alte che il loro progetto venisse scelto. Ecco un altro estratto dal libro di Robson: Naturalmente l'auto che alla fine venne scelta era quella disegnata da Frank Stephenson e che tutti conosciamo molto bene. Guardando il prototipo ACV 30 (articolo presente su questo magazine) e quella che sarebbe diventata la futura nuova MINI, non si può fare a meno di avere la sensazione che le grandi menti la pensino allo stesso modo. Il design degli interni divenne chiaramente un punto di ispirazione per la R50 e per tutte le MINI successive. Se visti con il beneficio del tempo trascorso sono certamente concetti interessanti. Tuttavia, penso sia giusto dire che nessuno dei prototipi avrebbe avuto tanto successo nel mercato odierno quanto l'attuale MINI.
  20. Gabry

    MINI ACV Concept

    L’anello di congiunzione tra la MINI classica e la MINI moderna, è il prototipo ACV30. E' stata svelata nel 1997 e ha aperto la strada all’evoluzione del brand in un marchio premium sotto la nuova guida del Gruppo BMW (arrivato nel 1994). Per quanto il suo stile sia stravagante, sono evidenti i richiami al modello che da oltre 20 anni è tornato nei listini di tutto il mondo. L’ACV30 (l’acronimo di “Anniversary Concept Vehicle 30”) viene presentata come una sorta di tributo alla vittoria di MINI nel rally di Monte Carlo del 1967. In effetti, nella progettazione, i designer Adrian Van Hooydonk e Frank Stephenson (quest’ultimo è il disegnatore della prima generazione della MINI moderna) si sono ispirati proprio ad un auto da corsa. Il collegamento tra i due modelli si trova nelle bonnet stripes bianche che attraversano il cofano e nei faretti supplementari installati sulla griglia frontale. Le proporzioni invece sono completamente diverse perché è più piatta e più allungata rispetto alla MINI originale. Questo è dovuto al fatto che il concept si basa sulla MG F, una sportiva a motore centrale e trazione posteriore di grande successo in quegli anni (soprattutto nel Regno Unito). Anche se è difficile trovare informazioni sul web, è probabile che la MINI abbia lo stesso motore 1.8L da 160 CV della MG e che, grazie al peso inferiore a una tonnellata, è in grado di offrire un’esperienza di guida da vero go-kart. La MINI presentata nel 2001, erediterà i passaruota muscolosi, il tetto a contrasto, lo scarico centrale e gli interni col quadro strumenti circolare posizionato al centro della plancia. Se la MINI è arrivata fino ai giorni nostri è anche merito di questa strana concept di 25 anni fa.
  21. Gabry

    Campagna marketing MINI USA

    In USA nel 2001 al lancio della nuova MINI, l’obiettivo era di attrarre il numero maggiore di acquirenti, in un mercato dominato da SUV e automobili enormi, vendere una macchina piccola era quasi impossibile... Così MINI ebbe l’idea di affidare a varie agenzie pubblicitarie l’incarico di creare della pubblicità divertente per poter diffondere il proprio prodotto. Presentava illustrazioni ispirate al disegnatore americano Ed Roth, e raffiguravano vari tipi di MINI insieme ai loro guidatori Il lavoro svolto in questo periodo per MINI non è stato solo pluripremiato, ma super creativo in quanto non sfruttava la TV, si trattava di un marketing che doveva sembrare diverso come lo era la MINI in quel momento. Ha spostato l'attenzione su un marchio relativamente sconosciuto negli Stati Uniti. E lo ha fatto con una frazione della spesa che la maggior parte delle case automobilistiche avrebbe sborsato. Secondo l’agenzia CP+B, che si è occupata della realizzazione, la campagna è stata progettata per: Mettere in mostra il look distintivo della nuova MINI: le sue dimensioni e il tetto a contrasto. Crea quante più opportunità possibili affinché le persone possano entrare in contatto con la nuova MINI in modo che possano sperimentare la sua magia che genera. Antropomorfizzare la nuova MINI. Comunicare la bellezza del mondo MINI Enfatizzare la personalizzazione e l'espressione personale. Utilizzare media tradizionali e non in modi molto non convenzionale Le carte collezionabili sono state la parte preferita dai fan.
  22. John Lennon guidò una MINI, Peter Sellers ruggì a bordo di una MINI nelle sue commedie poliziesche, e persino la regina fu accompagnata attraverso il parco del Castello di Windsor su una MINI. Innumerevoli celebrità hanno ceduto negli anni al fascino della MINI classica, presentata per la prima volta al pubblico 60 anni fa. Il design distintivo dell'auto, lo spazio sorprendentemente generoso e la guida agile e dinamica sono le storiche, principali caratteristiche della rivoluzionaria piccola auto che sin dal suo debutto è entrata a far parte dei circoli dell'alta società - specialmente in Gran Bretagna, il suo paese d'origine. Fotografie esclusive mostrano numerose star del mondo della musica, del cinema e della moda scegliere la MINI classica come mezzo di trasporto preferito, rendendola un'icona del suo tempo. Lord Snowdon ha presentato la MINI classica alla famiglia reale. L’ingresso in società di MINI, a Londra, è stato favorito proprio da un membro della famiglia reale: Lord Snowdon - fotografo, designer, amico del designer MINI Alec Issigonis e marito della principessa Margaret – è stato uno dei primi a comprare la nuova piccola auto. Una fotografia di famiglia scattata nel 1965 lo mostra con la principessa Margaret e il figlio David in un tour di Londra in una MINI. Già nel 1960, Lord Snowdon raggiungeva una delle residenza dove i reali erano soliti trascorre il fine settimana a bordo della sua MINI, accompagnando la regina Elisabetta attraverso il parco del Castello di Windsor. Questa occasione rappresentò simbolicamente l’ingresso della MINI nella cavalleria reale: il più alto degli onori reali che Issigonis stesso ricevette nove anni dopo. I Beatles, i Monkees, i Beach Boys, Spencer Davis, Mick Jagger, Eric Clapton e David Bowie: un successo per tutti. Negli anni seguenti, la MINI ottenne un posto fisso nella scena della moda, dell'arte e della musica della “Swinging London”. La sua fama internazionale è dovuta anche all'entusiasmo che suscitò tra i membri dei Beatles. John Lennon ordinò una MINI nel 1964, anche se non aveva la patente di guida. Le fotografie storiche mostrano il batterista Ringo Starr con uno dei modelli di MINI Cooper S che prese parte al Monte Carlo Rally del 1964 e Paul McCartney salire sulla sua MINI privata nel 1967. Il chitarrista George Harrison era l'orgoglioso proprietario di una MINI de Ville, affinata dal rinomato carrozziere Radford. Quando i Beatles si incontrarono nel 1967 per girare il film TV "Magical Mystery Tour" al West Malling Airfield nel Kent, John Lennon si divertì anche a correre attraverso il campo di aviazione in una MINI dipinta con colori psichedelici. L'affetto di noti musicisti per la MINI classica è durato per decenni e non si è limitato alle Isole britanniche. Mentre la popolarità della MINI diventava un fenomeno sempre più globale, le band pop e rock degli Stati Uniti conquistavano nuovi fan in Europa. Nel 1966, furono i Beach Boys a partire per un tour internazionale dal surfer sound, posando davanti a una MINI Moke in Gran Bretagna. Questa immagine dei musicisti californiani a bordo dell’auto che porta il nome della band si è diffusa in tutto il mondo. La band americana, The Monkees, raggiunse l'apice della sua popolarità all'incirca nello stesso momento. C'è una fotografia che risale a questo periodo in cui il chitarrista e cantante Michael Nesmith e la sua ragazza Phyllis guardano attraverso il tetto a soffietto di una MINI nella telecamera sopra di loro. Come Beatle Harrison, Monkee Nesmith incaricò Radford per la costruzione della sua MINI Cooper S personale. Questo esemplare unico, stravagante e costoso non solo aveva il tetto a soffietto ma anche un motore da 100 CV e un cruscotto in legno con strumenti aggiuntivi. Oltre a divertirsi guidando la classica MINI, il musicista londinese David Bowie rimase colpito dalle facilità di guida, e di posteggio, offerta dalla MINI. Credeva fermamente che non esistesse nessun'altra automobile progettata così bene per la vita di città. Per celebrare il 40 ° anniversario dell'originale, nel 1999, Bowie progettò una MINI classica con la superficie interamente a specchio - come una teiera britannico lucidata in argento. La cantante tedesca Nina Hagen è stata anche lei fotografata con una MINI Cooper per la rivista Paris Match nella capitale francese nel 1994. Nata per essere un eroe d'azione: la MINI classica come stella del cinema su quattro ruote. A volte come comparsa, a volte nel ruolo principale: la MINI classica è apparsa in serie televisive e film nell’arco di sei decenni. Fa la sua apparizione nel film cult "Blow Up" del 1966 e nella commedia poliziesca "Kaleidoscope" dello stesso anno, in cui l'allora ancora in gran parte sconosciuto Warren Beatty recitò il ruolo principale. Nel 1966 uscì anche il film “A Cœur Joie” con Brigitte Bardot: dove alcune modelle viaggiano a bordo di una MINI Cooper. Il fatto che la stella francese Bardot avesse una stretta connessione con l'auto britannica anche nella sua vita privata è dimostrato dalle fotografie scattate nel 1980 in cui compare con i suoi cani in una MINI Moke. "The Bionic Woman" era una serie TV che godeva di una notevole popolarità sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Nel 1976, l'attrice principale Lindsay Wagner posò a Londra davanti a una MINI classica attaccata ad un telaio d'acciaio, dando l'impressione che stesse sollevando il veicolo con una mano grazie ai poteri sovrumani di cui godeva il suo personaggio televisivo. Le scene in cui la MINI classica è stata utilizzato dall'attore britannico Peter Sellers e dal regista Blake Edwards, erano allo stesso modo anticonvenzionali e divertenti. Sellers ed Edwards hanno realizzato il film "A Shot in the Dark" nel 1964 come sequel della commedia poliziesca "The Pink Panther". Nel ruolo di ispettore Clouseau, Sellers guida una MINI Cooper piuttosto insolita dimostrando il suo apprezzamento anche nella vita reale per versioni speciali e particolari della MINI classica. Il veicolo cinematografico è una MINI de Ville realizzata da Radford con un design in vimini sulla fiancata. Nel corso degli anni, Peter Sellers acquistò circa una dozzina di MINI classiche personalizzate, tra cui una che regalà alla sua allora moglie Britt Ekland nascondendola in un’enorme torta di compleanno che le fu presentata presso la sede di vendita di Radford a Londra nel 1965. Probabilmente la comparsa più spettacolare sul grande schermo della MINI classica è stata nella commedia gangster del 1969 “The Italian Job”. In questo film, il criminale Charlie Croker interpretato da Michael Caine unisce le forze con un complice per pianificare un furto d'oro nel centro di Torino. Caricano il loro bottino in tre MINI Cooper S – verniciate di rosso, blu e bianco - prima di partire per una fuga mozzafiato attraverso un tunnel della fognatura e sopra tetti e scale nel mezzo del tumulto del traffico nella città italiana. 34 anni dopo, "The Italian Job" è tornato nei cinema: nella nuova versione con le star di Hollywood Charlize Theron, Jason Statham e Mark Wahlberg - la storia spettacolare del furto d'oro torna ad alta velocità sullo schermo. Nella scelta della star a quattro ruote su cui caricare il bottino e fuggire nella giungla urbana, la Nuova MINI Cooper S non ha avuto rivali ed ha presto dimostrato la sua agilità e il suo stile sportivo sopra e sotto le strade di Los Angeles. On the road, anche nella moda. Nella Swinging London degli anni '60, non solo stavano emergendo nuovi suoni musicali, ma anche le tendenze alla moda del mondo della moda - e la MINI classica era sempre al centro dell'azione. Lesley Hornby - meglio conosciuta con il suo soprannome di Twiggy - ha superato il test di guida in una MINI classica nel 1968. Anche Mary Quant, influente stilista di moda femminile e inventore della minigonna, è stata ispirata dalla MINI classica. Poco dopo aver ottenuto la patente di guida, ha ordinato una MINI nera e successivamente ha progettato un'edizione speciale, con dettagli unici come i coprisedili a strisce bianche e nere. La designer britannica ha anche espresso apprezzamenti per la nuova MINI: "È un'auto alla moda, allegra e sorridente". Alla fine degli anni '90, Paul Smith, uno dei designer di moda maschile più famosi della Gran Bretagna, creò una serie speciale limitata della MINI classica con una finitura in una tonalità di blu creata da lui stesso per abbinarsi ai cerchi in lega color antracite. Un'altra edizione unica altrettanto famosa è stata presentata per il 40 ° anniversario della MINI classica, che Smith ha dipinto nel suo tipico design a strisce multicolore.
  23. Gabry

    Motori BMW B38 e B48

    I motori B38 e B48 sono dei motori a benzina a tre o quattro cilindri in linea, appartenenti alla famiglia dei motori modulari di BMW. Hanno una cilindrata di 1.5 litri (B38) oppure una di 2.0 litri (B48). Qualche dato: Il motore B38 è' in grado di sviluppare una potenza che varia da 75 ai 136 cavalli (BMW i8 231cv), a seconda della configurazione specifica. La coppia massima si attesta tra i 160 e i 220 Nm (230Nm con overboost) Mentre per quanto riguarda il B48 la potenza si attesta a 192cv oppure 178 sulle MINI LCI, La coppia massima è di 300Nm. Una caratteristica che distingue questi motori dai restanti in circolazione è la loro straordinaria efficienza, il che li rende validi per chi cerca un'esperienza di guida entusiasmante senza dover rinunciare a degli ottimi consumi. Tecnologia avanzata: Questi motori sono dotati di una serie di innovazioni tecnologiche che ne migliorano ulteriormente le prestazioni. Valvetronic = E' una tecnologia sviluppata da BMW per il controllo dell'alzata delle valvole di aspirazione, capace di variare in modo continuo tali valori, passando da un'apertura della valvola di 0,25 mm ad un'apertura di 9,8 mm. Vanos = E' l'acronimo dell'espressione tedesca "Variable Nockenwellensteuerung" che in italiano significa fasatura variabile dell'albero a camme è un meccanismo di tipo idro-meccanico che consiste nel variare l'angolo di rotazione dell'albero a camme rispetto alla posizione fissa dell'albero a gomiti, in funzione del numero di giri del motore e della posizione del pedale dell'acceleratore. Ciò comporta un minore o maggiore ritardo nell'apertura delle valvole interessate. Turbo e collettore di scarico in un pezzo unico in alluminio = Come appena detto il turbocompressore e collettore di scarico sono realizzati un pezzo unico in alluminio, questo permette di avere una migliore movimentazione dei gas di scarico in quanto non è presente nessuna flangia tra i 2 componenti, inoltre l'alluminio pesa meno dell'acciaio che solitamente viene utilizzato e permette anche un migliore scambio termico, nel B48 il turbo è di tipo twinscroll. Turbo raffreddato ad acqua = Un'altra caratteristica che rende speciali questi motori è il fatto di avere il turbocompressore raffreddato ad acqua e non ad olio come sulle automobili tradizionali, sulle MINI JCW F56 di più vecchie è possibile notare che nelle prese d aria anteriori del paraurti, una delle 2 è aperta e dietro di essa è posizionato un radiatore dell' acqua aggiuntivo. Il motori B38 e B48 di BMW sono un esempio straordinario di ingegneria automobilistica. Con la sua combinazione di potenza, efficienza e tecnologia avanzata, offrono un'esperienza di guida superiore.
  24. Gabry

    MINI Thirty (1989)

    La MINI Thirty è stata un' edizione speciale prodotta nel 1989, per celebrare i trenta anni di produzione della MINI. Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 998cc da 41 cv Colorazione disponibili: Cherry Red o nero Tappezzeria pelle/stoffa con piping rosso Kit decalcomanie esterne "Thirty" Pneumatici da 12 pollici con cerchi in lega Volante a 3 razze bi colore rosso e nero Radio con mangiacassette
  25. Le MINI Mayfair e Special sono state due edizioni limitate della MINI classica prodotte tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90 Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 998cc da 41 cv Colorazione rossa (perlescent cherry red), blue (caribbean blue), nera e arancio (flame red) Tappezzeria in velluto grigio Kit decalcomanie esterne mayfair o Special (sotto i vetri laterali posteriori) e pinstripe Pneumatici da 12 pollici con copri cerchi Volante a 3 razze
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