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  1. Gabry

    MINI Cooper B specs R56

    MINI ha annunciato che parteciperà alla nuova categoria di corse in USA chiamata B-Spec con una MINI Cooper Hardtop preparata appositamente. MINI USA ha collaborato con MINI di Charleston, nella Carolina del Sud, per offrire un auto da corsa basata sulla Cooper conforme alla categoria B. Come la maggior parte delle altre case automobilistiche partecipanti, MINI venderà anche kit di conversione per coloro che vorranno costruire la propria MINI da trackday. La MINI da corsa B-Spec, secondo le normative, è per lo più di serie: il suo motore produce gli stessi 120 CV di una normale Cooper. Dispone dell'equipaggiamento di sicurezza richiesto come roll-bar, sedile e imbracatura da corsa e una rete per finestrini. Il kit fornisce coil-over KW V1 e i freni sono dotati di pastiglie più performanti insieme ai tubi in treccia metallica. Infine, la Cooper monta un set di cerchi in lega da 15 pollici e pneumatici slick da corsa Hoosier. MINI sostiene i piloti amatoriali con il suo programma Motorsport Awards, che assegna premi in denaro per i successi nelle corse. MINI USA annuncerà i prezzi sia per i kit che per le Cooper chiavi in mano completamente preparate, all'inizio della stagione corse del 2012. RIEPILOGO DELLE SPECIFICHE: – Potenza : 120 cv a 6,000 giri/min – Servosterzo elettrico, rapporto 14.1:1 – Peso: 1150 Kg, 60.4%/39.6% F/R – Sospensioni: KW V1 Coilover, piastre camber Vorshlag – Freni: freni standard MINI con pastiglie e tubi in treccia Way Motorworks. – Equipaggiamento di sicurezza: Rollbar Kirk Racing con sedile a guscio e rete di sicurezza. – Pneumatici: Hoosier SM6 205-50-15 –Cerchi: 15 x 7 Kosei K1 aluminum alloy
  2. Gabry

    Autocross

    L’Autocross o Autoslalom è una disciplina sportiva che si svolge su un percorso speciale ricavato su strade pubbliche o parcheggi, avente lunghezza limitata e intervallato da postazioni di rallentamento. Si configura come una competizione mista tra gara di velocità e prova di abilità. I percorsi su cui si svolgono gli slalom, oltre ad avere un in asfalto o cemento, hanno anche una lunghezza di tracciato compresa tra 1500 m (2500 m per le gare titolate) e 4000 m. Inoltre la larghezza della carreggiata non è mai inferiore ai 5 m. Lungo il percorso sono collocate delle postazioni di rallentamento costituite da non meno di 4 file di birilli, disposte in direzione trasversale rispetto al senso di marcia, che vanno superate effettuando una gincana. Queste postazioni servono a limitare la velocità media di percorrenza dell'intera corsa. A seconda della pendenza media del percorso di gara, gli slalom si dividono in due categorie: in salita e in pianura. Nel primo caso la pendenza media minima non deve essere inferiore al 4%. Perché abbiamo parlato di questa competizione? Proprio perché le MINI sia classiche che moderne sono ottime auto con cui partecipare, con i giusti accorgimenti tecnici è possibile renderle delle ottime concorrenti!
  3. Gabry

    The Italian Job (2003)

    Il film "The Italian Job" è un classico del genere heist movie che mescola azione, avventura e suspence. Prodotto nel 2003, il remake di un film omonimo del 1969, è una delle pellicole più famose del regista F. Gary Gray. Il film racconta la storia di un gruppo di rapinatori guidato dal carismatico Charlie Croker (interpretato da Mark Wahlberg), che pianifica un audace colpo in pieno centro a Venezia. Dopo una mirabolante fuga a bordo di MINI Cooper, il team si riunisce negli Stati Uniti per cercare vendetta e recuperare il bottino rubato. Una delle caratteristiche più iconiche e riconoscibili del film è l'uso delle MINI Cooper come veicoli principali durante le scene di inseguimento. Le auto, piccole e maneggevoli, si rivelano la scelta perfetta per attraversare le strade strette e tortuose di Venezia, sfuggendo alle autorità e ai rivali. L'azione spettacolare e gli inseguimenti mozzafiato sono incredibili da vedere e tengono lo spettatore incollato allo schermo. Le abilità di guida acrobatica e la capacità di manovrare le MINI Cooper attraverso situazioni di pericolo imminente conferiscono al film un'energia unica. Oltre all'action movie, "The Italian Job" è anche un film che affronta temi come l'amicizia, la fiducia e il desiderio di vendetta. I personaggi, interpretati da un cast di attori talentuosi come Charlize Theron, Edward Norton e Jason Statham, sono ben caratterizzati e creano delle dinamiche interessanti. La sceneggiatura è ben strutturata, con una storia che si sviluppa in modo coerente e un ritmo incalzante che tiene lo spettatore sulle spine fino alla fine. Le location, da Venezia a Los Angeles, offrono uno sfondo suggestivo e amplificano l'atmosfera di tensione. Le MINI presenti all'interno del film sono 4 (anche se nella realtà ne sono state utilizzate molte di piu, pensate che avevano anche una carrozzeria aperta 24h/24h per aggiustare le MINI reduci dei vari stunt, e che gli attori prima di incominciare le riprese hanno dovuto frequentare un corso di guida sportiva). MINI Cooper S R53, rossa, tetto bianco e bonnet stripes bianche, fanalini rally, bodykit jcw, cerchi cross spoke 17" MINI Cooper R50, blue, tetto bianco e bonnet stripes bianche, fanalini rally, bodykit jcw, cerchi cross spoke 17" MINI Cooper R50, bianca, tetto nero e bonnet stripes nere, fanalini rally, bodykit jcw, cerchi cross spoke 17" MINI MK7 rossa, tetto bianco e bonnet stripes bianche, 4 fanalini rally, cerchi da 13" "The Italian Job" è un film che ha ottenuto un grande successo al botteghino grazie alla sua miscela di azione, intrigo e caratterizzazione dei personaggi. Se sei appassionato di film d'azione e ti piacciono le automobili, questo è un film che non puoi perdere. Le MINI Cooper, con la loro versatilità e agilità, hanno da allora conquistato un posto speciale nel cuore degli appassionati di automobili, diventando un'icona della moda e del design italiano. In conclusione, "The Italian Job" è un film che intrattiene e appassiona lo spettatore grazie al suo mix di azione, avventura e umorismo. Le MINI Cooper, protagoniste indiscusse del film, hanno reso la pellicola ancora più memorabile. Quindi, se non l'hai ancora visto, abbandona ogni dubbio e preparati a un'esperienza ricca di adrenalina e divertimento.
  4. Gabry

    Rauno Aaltonen

    Nel mondo dei rally, molti nomi sono stati incisi nella storia e nei cuori degli appassionati di motori. Tra questi c'è senza dubbio Rauno Aaltonen, uno dei migliori piloti finlandesi di tutti i tempi. E se c'è una vettura che è diventata l'icona di questo sport, è la MINI Cooper. Insieme, Rauno Altonen e le MINI da Rally hanno scritto capitoli indimenticabili nella storia delle corse automobilistiche. Il mito di Rauno Aaltonen: Rauno Aaltonen, noto anche come "Babe" Altonen, è stato uno dei piloti più vincenti e talentuosi nel mondo dei rally. Nato nel 1938 a Finlandia, Aaltonen ha iniziato la sua carriera nel mondo dei motori verso la fine degli anni '50. La sua carriera è realmente decollata negli anni '60, quando ha iniziato a guidare le iconiche MINI Cooper della British Motor Corporation. Rauno Aaltonen e le MINI da Rally sono stati un binomio vincente fin dal loro primo incontro. Nel 1962, Aaltonen ha partecipato al Rally di Monte Carlo alla guida di una MINI Cooper, ottenendo un sorprendente successo nella classe "S" per vetture da produzione fino a 1000cc. Da quel momento in poi, la loro alleanza è cresciuta in modo esponenziale. Nel corso degli anni '60, Aaltonen ha ottenuto numerose vittorie e podi in tutto il mondo al volante delle MINI da Rally. Il suo stile di guida aggressivo e preciso, abbinato alla sua spiccata abilità tecnica, lo ha reso uno dei piloti più temuti e rispettati del suo tempo. Durante la sua carriera, Aaltonen ha affrontato una serie di avversari di alto livello, tra cui i piloti francesi Jean-Claude Andruet e Raoul Bonfanti, e il finlandese Timo Mäkinen. Nonostante la forte concorrenza, Aaltonen è riuscito a emergere come uno dei migliori piloti di tutti i tempi. Oltre a scontrarsi con avversari di tutto il mondo, Rauno Aaltonen e le MINI da Rally hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama delle corse automobilistiche. Le loro vittorie hanno consolidato la reputazione della MINI Cooper come uno dei migliori veicoli da rally mai realizzati. Oggi, la MINI è ancora considerata un'icona delle corse su strada grazie ai successi passati e al lavoro costante di miglioramento del veicolo. L'eredità di Aaltonen vive ancora nella memoria degli appassionati di motori di tutto il mondo, ed è un richiamo a una delle epoche d'oro del rally. Insieme, hanno scritto una pagina emozionante e indimenticabile nella storia dei rally. L'impressionante abilità di guida di Aaltonen, abbinata alle prestazioni eccezionali delle MINI da Rally, non solo ha garantito loro un successo continuo sulle piste, ma ha lasciato un'eredità che vive ancora oggi. P.S. in suo onore è stata creata l'edizione speciale basata sulla MINI R56
  5. Negli anni '60, una piccola vettura britannica ha conquistato i cuori degli appassionati di automobilismo, la MINI. Con le sue dimensioni compatte e il suo design carismatico, ha cambiato per sempre il concetto di auto urbana. Tuttavia, dietro il successo di questo veicolo c'è un uomo che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'industria automobilistica: John Cooper. In questo articolo, esploreremo il genio dietro la MINI e il suo influente contributo alla sua evoluzione. John Cooper è stato un ingegnere automobilistico britannico e il fondatore della Cooper Car Company, nato nel 1923, ha seguito le orme di suo padre, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis nel 1946. Di conseguenza, John Cooper è stato introdotto al mondo delle corse fin da giovane. Nel 1959, Cooper si è interessato alla MINI, una vettura originariamente progettata per essere economica e semplice da guidare, ha riconosciuto il potenziale di questa vettura e ha deciso di trasformarla in una macchina da competizione di successo, cosi ha iniziato a modificare la MINI, apportando importanti modifiche al telaio, al motore e al sistema di sospensioni. Queste modifiche hanno resero la MINI più potente e maneggevole, trasformandola in un'auto da corsa vincente. Il risultato, la MINI Cooper, aveva un motore più potente e una migliore maneggevolezza rispetto alla versione originale. Grazie alle modifiche, la MINI ha iniziato a primeggiare nei rally di tutto il mondo. Le vittorie spettacolari conquistate dalla MINI Cooper nelle competizioni come il Rally di Monte Carlo e il Rally dell'Acropoli hanno portato il nome di John Cooper e della sua azienda al centro dell'attenzione internazionale. L'influenza di John Cooper sulla MINI continua ad essere evidente ancora oggi. Dopo il successo delle vetture da corsa, Cooper ha avviato una collaborazione con la British Motor Corporation per produrre la MINI Cooper S, una versione ancora più performante e sportiva della vettura. Questa partnership ha portato alla produzione a larga scala delle MINI Cooper, che sono diventate delle vere e proprie icone nel mondo automobilistico. Grazie al suo genio innovativo, la MINI è stata trasformata da una semplice city car in un'auto da corsa di successo. La sua abilità nel modificare il telaio, il motore e il sistema di sospensioni della vettura ha dato vita alla leggendaria MINI Cooper. Il suo contributo alla storia dell'automobile è di fondamentale importanza e l'eredità lasciata da John Cooper continua ad essere celebrata dagli appassionati di auto in tutto il mondo.
  6. Gli anni Settanta sono stati testimoni di una delle piu grandi rivalità della storia dell'automobilismo: quella tra l'austriaco Niki Lauda e l'inglese James Hunt. Il palcoscenico principale era la Formula 1 e i due iniziarono la loro carriera agonistica con le MINI. Come si vede nel film Rush, Hunt - non essendo riuscito a ottenere dal padre i finanziamenti per le sue ambizioni automobilistiche - dovette racimolare i soldi per una vecchia MINI Mark, lavorando come muratore, autista di furgoni e portiere d'ospedale. Nel frattempo, Lauda inizio la sua carriera agonistica alla cronoscalata di Mithlbacken, il 15 aprile 1968, a bordo di una Austin Cooper, classificandosi al secondo posto assoluto. Ma l'austriaco aveva un asso nella manica molto piu subdolo: falsificare un certificato universitario. Il suo piano fu premiato quando i suoi orgogliosi genitori gli regalarono una Cooper S da 1275cc nuova di zecca. La MINI numero 158 è quella di Niki Lauda, mentre quella azzurra è quella di James Hunt.
  7. Quasi venti anni prima che MINI avesse cominciato a vendere le MINI Cooper SE, la casa automobilistica britannica si era già occupata di mobilità elettrica! Se ricordate l'iconico remake del 2003 The Italian Job derivante dal film originale del 1969 vi verranno certamente in mente le scene con le MINI che si lanciano all'interno della metropolitana di Los Angeles. Ebbene, ogni singolo esemplare che si è avventurato in questo posto non montava affatto un motore termico, bensì un'unità elettrica. A quanto pare la produzione è stata costretta ad elettrificare le 3 MINI perché la città di Los Angeles non voleva in alcun modo ammettere veicoli con motore termico all'interno dei tunnel della metropolitana per ragioni di sicurezza. In base a quanto riportato dal regista F. Gary Gray, ha commentato in questo modo la vicenda: "Non ci hanno permesso di girare nei tunnel con auto con motori a combustione. Così mi son detto, ok, ottimo, ci faremo dare delle MINI elettriche e andrà alla grande, Il problema è che BMW ci ha riferito che non esistevano MINI elettriche. A quel punto Gray non si fece assolutamente scoraggiare: "John Carpenter, coordinatore della logistica, fece un grande lavoro ingegneristico e costruttivo per realizzare un trio di MINI elettriche. Erano le uniche MINI elettriche esistenti sulla faccia della Terra! Si tratta di uno dei miei momenti preferiti proprio per le dimensioni delle MINI. Intendo dire, non è possibile immaginarsi altre vetture che fanno stunt al di fuori delle MINI!" Ed è così che venne realizzata la sequenza della fuga tramite la metropolitana della città di Los Angeles.
  8. Gabry

    John Rhodes

    John Rhodes ovvero: il pilota che faceva “segnali di fumo” con la sua MINI Cooper S. Non per niente, il campione inglese venne soprannominato “Smokey” dai tifosi. Estremamente spettacolare, John Rhodes fu, per tutti gli anni 60, il “re delle MINI” nelle gare Turismo del BTCC. Il suo stile di guida era in effetti “calcolato”: sfruttando la leggerezza e il proverbiale “Go-kart feeling” delle piccole Cooper S, riusciva sempre, con un abile gioco di punta-tacco e “telegrafando” alla perfezione sull’acceleratore, a far derapare la vettura sulle quattro ruote (il “four-wheel drift”) in modo da inserirsi nella giusta traiettoria già all’inizio della manovra, ed uscire perfettamente “dritto” sul rettilineo. Lo stesso Rhodes amava scherzare su questa abilità, dicendo che gli portava un altro vantaggio sui concorrenti: facendo fumare le Dunlop Racing anteriori in maniera così vistosa, si veniva a creare una “nebbia” che per qualche istante disorientava i diretti avversari, e gli permetteva di guadagnare terreno.
  9. Gabry

    Paddy Hopkirk

    Oggi parleremo di Paddy Hopkirk, una leggenda all'interno del mondo delle corse automobilistiche, e del perché il suo nome è strettamente associato a MINI. Nato nel 1933 a Belfast, in Irlanda del Nord, Hopkirk trascorse gran parte della sua vita seguendo appassionatamente l'automobilismo. Nel 1964, entrò a far parte del team della BMC (British Motor Corporation), che lo introdusse alla MINI Cooper S. Fu poi la storica vittoria nel 1964 al Monte Carlo Rally, a consacrare Hopkirk come leggenda delle corse automobilistiche. La sua vittoria fu un trionfo per la MINI Cooper S, la cui base di partenza era stata concepita come una piccola macchina economica, ma che si affermò come uno dei simboli dell'epoca d'oro delle corse. Hopkirk ha poi continuato a correre per la BMC per molti anni, partecipando a molte altre celebri corse, tra cui il Rally di Montecarlo nel 1965 e il Rally di Germania nel 1966. Oltre alla sua abilità al volante, Hopkirk è anche conosciuto per il suo carisma e la sua capacità di essere amato da tutti coloro che lo incontravano. È stato inoltre il primo pilota a portare la sponsorizzazione sui vestiti e sulle auto per i rally, aprendo il mercato agli sponsor. Dopo il ritiro dalle competizioni, Hopkirk è stato coinvolto in molti progetti nel mondo dell'automotive MINI. Nel 1995 è stato aggiunto nella Hall of Fame delle corse automobilistiche britanniche. Nel 2016, in occasione dei suoi 83 anni, ha ripercorso le strade del Monte Carlo Rally a bordo della MINI Cooper S vincitrice del 1964, un evento che ha attirato grande interesse da parte dei media. Hopkirk ha dimostrato che con la giusta macchina e l'adeguata esperienza, un pilota può raggiungere grandi traguardi nelle corse automobilistiche. La MINI Cooper è ancora considerata una delle macchine più iconiche nella storia delle corse, grazie alla vittoria di Hopkirk al Monte Carlo Rally, diventando un leggendario simbolo di abilità e determinazione, tanto che nel 2020, MINI decise di dedicare un'edizione limitata della MINI Cooper S LCI, proprio a Paddy! Il 21 luglio 2022, purtroppo ci lascia all’età di 89 anni, creando un vuoto enorme nell' mondo dell'automobilismo, ma anche un grande percorso storico che non dimenticheremo mai.
  10. Gabry

    Pat Moss

    il primo grande successo di MINI nelle corse su strada venne conquistato da un equipaggio tutto al femminile: Pat Moss e la fedele coéquipier Ann Wisdom, che la accompagnò per gran parte della carriera. Sorella del leggendario Stirling Moss e poi moglie di Erik Carlsson (il gigante svedese, soprannominato “On the Roof”, cioè “sul tetto” per i numerosi ribaltamenti con la piccola Saab 96, che per la particolare forma della parte superiore poteva facilmente essere messa nuovamente… nella giusta posizione di marcia). Pat Moss – già campionessa di equitazione e componente della squadra nazionale inglese di salto con gli sci – aveva esordito nei rally ad appena diciotto anni. Divenuta pilota ufficiale BMC a ventitré anni, legò per sette stagioni il suo nome a quello del team britannico che di lì a poco avrebbe raggiunto fama mondiale con le piccole MINI Cooper. Cinque volte vincitrice nella Coppa delle Dame all’Europeo Rally (all’epoca considerato come il Campionato mondiale), trionfatrice alla massacrante Liegi-Roma-Liegi 1960, seconda assoluta al RAC 1961 e terza nel 1962 (sempre con le grosse Austin-Healey 3000 MkIII), dopo la lunga parentesi in Bmc proseguì la carriera in Ford, in Saab, in Lancia e, infine, nella prima metà degli anni 70, in Alpine Renault.
  11. Gabry

    Grill Badge

    Se sei un appassionato, probabilmente sei sempre alla ricerca di modi per personalizzare la tua vettura e renderla unica. Una delle tendenze più popolari tra gli amanti della MINI è quella dei grill badge, piccoli emblemi che si montano sulla griglia anteriore dell'auto. In questo articolo, esploreremo il mondo dei grill badge per MINI Cooper e ti daremo alcune delle migliori opzioni per rendere la tua vettura ancora più speciale. Personalizzazione e stile: I grill badge offrono un'opportunità di personalizzazione senza precedenti. Sono disponibili in una varietà di forme, colori e materiali, consentendoti di scegliere quello che meglio rappresenta la tua personalità e i tuoi gusti. Che tu preferisca uno stile classico o uno più moderno, c'è sicuramente un grill badge che farà al caso tuo. Simboli e icone: I grill badge per MINI spaziano dalle bandiere nazionali a loghi di automobili, passando per emblemi sportivi e icone popolari. Scegli un emblema che rifletta le tue passioni, che sia il tuo logo preferito, una scuderia di Formula 1 o semplicemente un'insegna retrò che ti fa sorridere ogni volta che la vedi. Facilità di installazione: Montare un grill badge sulla griglia anteriore della tua MINI è un'operazione relativamente semplice. La maggior parte dei badge è progettata per adattarsi perfettamente alla forma della griglia, rendendo l'installazione un gioco da ragazzi. Inoltre, potrai sempre rimuoverli facilmente se decidi di cambiarne il design o semplicemente per pulizia. Versatilità e evoluzione: Una delle cose migliori dei grill badge è la versatilità che offrono. Puoi cambiarli facilmente per adattarli all'atmosfera o all'evento specifico. Ad esempio, puoi optare per un'emblematica bandiera a tema natalizio durante le festività, o per un badge commemorativo in occasione di eventi speciali come una gara di auto o un raduno di appassionati. Comunità e condivisione: I grill badge per MINI Cooper rappresentano anche un modo fantastico per connettersi con altri appassionati della tua stessa marca. Non è raro vedere MINI che sfoggiano grill badge durante raduni o eventi automobilistici. Questi piccoli emblemi possono diventare un ottimo punto di partenza per fare nuove amicizie e condividere la passione per questa iconica vettura. Conclusioni: I grill badge rappresentano un modo semplice ed efficace per personalizzare la tua MINI e aggiungere un tocco di stile. Scegli un emblema che rifletta la tua personalità e le tue passioni, e rendi la tua auto ancora più unica e speciale. Che tu stia cercando un design classico o contemporaneo, ci sono grill badge disponibili per soddisfare ogni gusto e stile.
  12. "Personal Design, dall'oggetto al soggetto." è questo il titolo della mostra realizzata da MINI in collaborazione con Istituto Europeo di Design, che verrà inaugurata domani alle 19 alla Triennale di Milano. Curata da Rossella Bertolazzi, direttrice della Scuola IED di Arti Visive, la mostra - dedicata al tema della personalizzazione dei prodotti e relativa ricerca progettuale - comprende nove installazioni legate fra loro da un percorso audio-video progettato da Studio Azzurro, realtà ben nota che opera nel campo della sperimentazione artistica e della produzione di immagini. Il catalogo, curato anch'esso da Rossella Bertolazzi, ospita gli interventi di Aldo Colonetti, direttore di Ottagono e direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Design, Gillo Dorfles, pittore, critico d'arte, autore di innumerevoli saggi di estetica, Enrico Finzi, esperto di trend e consumi e presidente di Astra/Demoskopea, Marco Makaus, Brand Manager MINI. Allestita alla Triennale di Milano su una superficie di 400 metri quadri, la mostra "Personal Design, dall'oggetto al soggetto." apre domani 9 aprile (inaugurazione alle 19, nei giorni seguenti cocktail tutte le sere alle 18 fino a lunedì 14 aprile compreso) e si inserisce a buon diritto nel novero degli eventi fuori salone organizzati in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile. Un Ringraziamento va alle aziende B&B, Bticino, Dell, Fastweb, Lego, Microsoft Xbox, Swatch che hanno consentito di sviluppare il tema nei vari settori merceologici. MINI e la personalizzazione del prodotto in serie "In un settore complesso quale quello della produzione industriale automobilistica - ha dichiarato in proposito Makaus illustrando l'iniziativa -,l'esigenza della personalizzazione del prodotto deve fare i conti con i vincoli produttivi. MINI, con le 120mila combinazioni di colori e allestimenti possibili nell'ambito di una gamma composta da quattro modelli: One, Cooper, Cooper S e One Diesel, consente un'ampia libertà di scelta nella configurazione della vettura". "La MINI - ha aggiunto Makaus, motivando il ruolo propositivo di MINI nel progetto Personal Design - è un'icona dei nostri tempi, e come tale tende a stabilire relazioni con altre icone. La mostra 'Dalla MINI al MINI', curata da Gianluca Marziani durante la fase di pre-lancio della nuova MINI, aveva messo in evidenza il nesso tra l'icona MINI e alcuni dei più emblematici prodotti di design degli ultimi 40 anni. Analogamente oggi, Rossella Bertolazzi ha curato la realizzazione di 'Personal Design, dall'oggetto al soggetto.', dedicata alla nuova MINI e ad alcuni prodotti-simbolo della contemporaneità anch'essi apprezzati per la loro capacità di configurarsi secondo le esigenze individuali del loro pubblico". Colonetti e Bertolazzi: un progetto che prende spunto dalla MINI "La mostra 'Personal Design, dall'oggetto al soggetto.' - ha detto Colonetti - individua in particolare nel settore automobilistico un caso, quello della MINI, dove la specificità del prodotto è fondata, da un lato, sulla memoria degli anni '60 e dall'altro lato, sull'innovazione tecnologica e soprattutto estetica, declinata attraverso una serie di possibili personalizzazioni che in sostanza trasformano un modello industriale nella 'mia' automobile, quasi 'fatta a mano'". "La mostra - ha spiegato la curatrice Rossella Bertolazzi - intende affrontare il rapporto esistente tra il design e il gusto del consumatore. Sempre di più progettare oggetti che abbiano una qualità estetica e simbolica significa essere in grado di interpretare con un certo anticipo le oscillazioni del gusto che provengono dal consumatore. La MINI di oggi offre una quantità incredibile di combinazioni possibili, secondo una logica progettuale che sposa i linguaggi e le possibilità del design per offrire qualche cosa di realmente 'personale' al consumatore". "Costruire una mostra che mettesse in scena questo cambiamento - ha aggiunto la Bertolazzi - è stata una sfida che comportava scelte difficili su che cosa rappresentare e come rappresentarlo. Lavorando con Studio Azzurro abbiamo quindi deciso di organizzare un percorso articolato attraverso nove cubi destinati a contenere altrettante case history per esprimere visivamente questo 'salto' che hanno compiuto e stanno tuttora compiendo la progettazione, la produzione e il consumo, l'industria e il costume nei campi più diversi". Dorfles: funzione tecnica e funzione psicologica dell'oggetto "Su questo fenomeno della personalizzazione dell'oggetto - ha scritto a sua volta Gillo Dorfles - si è detto tutto sommato molto poco. Come ovviare alla monotonia di tutta una serie di prodotti, dovuta in buona parte alla standardizzazione, non solo del gusto ma anche della funzione e alla miniaturizzazione di molti oggetti, basati su meccanismi elettronici? Come restituire al singolo individuo la capacità di possedere oggetti autonomi? E' necessario, soprattutto, ripensare il rapporto tra forma e funzione; più di una volta ho sostenuto l'insufficienza di identificare nel binomio 'forma-funzione' la base stessa di ogni 'good design', in quanto il concetto di funzione deve estendersi non solo alla funzione tecnica, pratica, utilitaria, ma a quella 'psicologica' e semantica. Ossia l'oggetto, qualsiasi oggetto, anche il più complesso dal punto di vista dei vincoli della produzione industriale, deve possedere e manifestare in maniera evidente la sua specifica significazione, la propria, originale, personalizzazione". Finzi: il 60% degli italiani fra i 14 e i 79 anni chiede prodotti "su misura" "Nel 1992- ha puntualizzato Enrico Finzi, esponendo i dati di una ricerca sugli italiani e la personalizzazione pubblicata in catalogo -, in occasione della prima grande indagine demoscopica realizzata da Astra/Demoskopea sulla leadership secondo gli italiani 14-79enni, emerse che tra i 40 fattori che determinano l'eccellenza di una marca o di un'azienda di marca presso i consumatori/ utenti, all'ottavo posto c'era la forte attenzione alle esigenze specifiche del cliente espressa da proposte non generiche ed onnivalenti ma personalizzate. Le rilevazioni effettuate pochi mesi orsono, nel 2002, hanno segnalato la crescita di tale trend, ora al sesto posto in classifica. Più in generale, il 60% dei 14-79enni (pari a 28.4 milioni di adulti) afferma che 'troppi prodotti sono uguali tra loro pur fingendo di essere diversi' e, specialmente, che 'troppe proposte sono indifferenziate, fatte a tutti e presentate come valide per tutti' mentre 'le aziende dovrebbero rivolgersi a ogni singolo cliente fornendogli il prodotto valido per lui ', studiato per risolvere i suoi problemi determinati, davvero 'su misura'". Personal Design - Scheda "Personal Design, dall'oggetto al soggetto." - 9 - 27 aprile 2003 - ore 10-20,30/22,30 - lunedì chiuso (14 aprile escluso) - Triennale di Milano, viale Alemagna 6, Milano - ingresso libero - informazioni al pubblico: 02 724341, www.MINI.it Mostra realizzata da MINI in collaborazione con Istituto Europeo di Design e il supporto tecnico di I Guzzini - Curatrice: Rossella Bertolazzi - Progetto dell'allestimento: Icet Studios - Percorso audio-video: Studio Azzurro - Immagine, coordinamento, ufficio stampa e r.p: MINI, Istituto Europeo di Design, ISM Italia MINI ringrazia: B&B Italia - Bticino - Dell Computer Italia - Fastweb - Lego - Microsoft Xbox - Swatch.
  13. Gabry

    JCW Kit motore (R53)

    Innanzitutto è importante dire che il kit JCW è nato come KIT DI AGGIORNAMENTO disponibile presso i concessionari BMW/MINI o presso John Cooper Garages (solo Regno Unito), è iniziato con quello che chiamano kit da 200 cavalli o kit JCW 200, che è stato sviluppato per il rilascio nel 2002 ed è stato installato principalmente sulle auto Pre facelift (2002-2004). Il kit di messa a punto JCW 200 include: Testata migliorata: la differenza rispetto alla testata Cooper S è che sono stati allargate le luci di scarico. Puleggia del compressore con riduzione dell'11%: fa girare il compressore più velocemente per una maggiore spinta Candele più fredde di 1 livello Un sistema di scarico cat-back JCW con terminali JCW decorativi Compressore sostitutivo – Nucleo rivestito in teflon per mantenere le temperature di esercizio leggermente piu basse ECU rimappata Badge decorativi Copertura motore numerata in serie individualmente Successivamente hanno sviluppato il kit John Cooper Works da 210 cavalli o il kit JCW 210, che poteva essere montato anche sulle auto Prefacelift, era principalmente montato sulle auto Facelift (fine 2004-2006+). Negli anni successivi in alcuni paesi un'auto poteva anche essere acquistata dalla fabbrica come JCW 210, ma non in tutti i paesi erano disponibili i kit di aggiornamento ed era l'unico metodo per ottenere una R53 JCW. Le auto equipaggiate con il JCW 210 di fabbrica sono state vendute a partire dal 2005 nei paesi in cui erano disponibili. Il kit di messa a punto JCW 210 includeva: Testata migliorata: la differenza rispetto alla testata Cooper S è che sono stati allargate le luci di scarico. Puleggia del compressore con riduzione dell'11%: fa girare il compressore più velocemente per una maggiore spinta Candele più fredde di 1 livello Iniettori maggiorati (380cc rispetto ai 330cc originali) Un sistema di scarico cat-back JCW con terminali JCW decorativi Compressore sostitutivo – Nucleo rivestito in teflon per mantenere le temperature di esercizio leggermente piu basse ECU rimappata (messa a punto diversa rispetto a JCW 200 per supportare gli iniettori più grandi) Presa d'aria aggiornata con filtro dell'aria stile conico Badge decorativi Copertura motore numerata in serie individualmente Un pallno di colore rosso vicino al numero punzonato sulla testata Anche per questo kit ci sono dei punti da controllare per capire se ci troviamo di fronte a un kit originale JCW e sono più o meno gli stessi d c per gli altri kit jcw presenti su questo magazine.
  14. Gabry

    The Italian Job (1969)

    Un classico intramontabile Introduzione: "The Italian Job" del 1969 è un'icona nella storia del cinema britannico, un film ricco di azione, avventura e umorismo. Diretto da Peter Collinson e sceneggiato da Troy Kennedy Martin, il film ha conquistato il cuore del pubblico con il suo stile unico e la trama coinvolgente. In questo articolo, esploreremo le ragioni per cui "The Italian Job" è diventato un classico intramontabile nel panorama cinematografico internazionale. Una trama affascinante: La trama di "The Italian Job" ruota attorno a Charlie Croker (interpretato da Michael Caine) e alla sua squadra di rapinatori, che progettano una grande rapina a Torino, in Italia. Il piano è audace e interessante: il colpo consiste nel rubare un carico immenso d'oro e poi fuggire attraverso la città, sfruttando la congestione del traffico a loro vantaggio. Questa combinazione esplosiva di azione, intrighi e umorismo rende il film coinvolgente e appassionante sin dall'inizio. I Luoghi: Torino: La maggior parte del film è ambientata a Torino, città situata nel nord dell'Italia. Qui vengono girate le scene principali del colpo e della famosa fuga in MINI Cooper attraverso le strade della città. Cimitero Gran Madre di Dio: Nel film, il cimitero Gran Madre di Dio a Torino è il luogo in cui viene nascosto l'ingente bottino del colpo. Museo dell'Automobile di Torino: Nel film, i criminali utilizzano il Museo dell'Automobile di Torino come copertura per studiare il traffico e le strade della città. Viene anche mostrata la famosa galleria del museo. Piazza San Carlo: Una scena chiave del film si svolge nella piazza di San Carlo a Torino, dove viene organizzata la famosa cattura del personaggio di Roger Beckermann. Ripa di Porta Ticinese, Milano: Alcune parti del film sono state girate a Milano, inclusa la scena in cui i criminali si scontrano con la polizia a Ripa di Porta Ticinese. Le MINI: Le MINI utilizzate nel film erano delle MINI Cooper S. Erano dipinte nei colori rosso, blue e bianco. Le auto erano famose per le loro capacità di manovra e velocità, ed erano spesso modificate con accessori speciali per le acrobazie e le scene d'azione del film. Altri dettagli che le rendevano "diverse" dalle altre MINI erano la presenza di un roll-bar, delle bretelle in pelle sul cofano e 3 fanalini rally montati su una staffa apposita. Uno stile visivo mozzafiato: Uno dei tratti distintivi del film è lo stile visivo impeccabile che cattura l'essenza delle strade italiane e delle loro icone culturali. Le scene di inseguimento con le celebri MINI Cooper renderanno il film memorabile per generazioni di cinefili. Inoltre, la fotografia di Douglas Slocombe trasmette un senso di eleganza e stile che rende ogni inquadratura un'opera d'arte. "The Italian Job" è un omaggio all'Italia e alla sua cultura, che crea uno scenario surreale e affascinante. Recitazione straordinaria: Il cast di "The Italian Job" offre interpretazioni apprezzate e indimenticabili. La performance di Michael Caine nel ruolo di Charlie Croker è superba: il suo carisma e il suo atteggiamento di "gentleman rapinatore" affascinano lo spettatore fin dalle prime scene. Il supporto attoriale di Benny Hill, Noël Coward e Maggie Blye contribuisce a creare un equilibrio perfetto tra azione e comicità. Grazie alle performance eccezionali, il film riesce a creare una chimica unica tra i personaggi, rendendo l'avventura ancora più coinvolgente. Colonna sonora iconica: Un elemento imprescindibile del successo di "The Italian Job" è la colonna sonora, composta da Quincy Jones. Il tema principale, conosciuto come "The Self-Preservation Society", è un brano orecchiabile e coinvolgente che si intreccia perfettamente con l'azione sullo schermo. La colonna sonora è diventata un'icona nella cultura popolare, rappresentando perfettamente lo spirito gioioso e travolgente del film. Conclusione: "The Italian Job" (1969) è un classico intramontabile, un film che ha saputo combinare un'azione dirompente, umorismo, una trama coinvolgente ed elementi distintivi che lo rendono unico nel panorama cinematografico. La sua eredità è duratura, influenzando generazioni di spettatori e ispirando registi nel corso degli anni. Se sei un appassionato di intrighi avvincenti e di un buon mix di avventura e comicità.
  15. L'azienda KENT AUTO DEVELOPMENT (KAD) è una figura importante nel mondo delle corse automobilistiche, specializzata nello sviluppo di componenti per le MINI Cooper. Fondata da un appassionato di auto sportive, KAD ha una lunga storia di successi nel fornire soluzioni di alta qualità per coloro che cercano di migliorare le prestazioni delle loro MINI. La MINI è un'auto che ha conquistato il cuore di tanti appassionati di corse, grazie al suo design iconico e alle sue caratteristiche uniche. Tuttavia, come in tutte le vetture, ci sono sempre margini di miglioramento. Ed è qui che entra in gioco KAD, offrendo una vasta gamma di componenti di alta qualità, progettati per garantire prestazioni eccellenti e migliorare l'esperienza di guida. Una delle aree in cui KAD si è specializzata è l'ottimizzazione del sistema di alimentazione delle MINI. Offrendo collettori di aspirazione ad alte prestazioni, filtri dell'aria sportivi e sistemi di scarico migliorati, KAD è in grado di massimizzare la quantità di aria e carburante che entra nel motore. Questo si traduce in un aumento significativo della potenza e una migliore risposta dell'acceleratore, sia su strada che in pista. Oltre al sistema di alimentazione, KAD offre anche componenti per il sistema di sospensione e frenante. Sospensioni regolabili, barre antirollio, kit di freni sportivi: tutto ciò che serve per garantire una guida precisa e reattiva, anche nelle situazioni e nelle condizioni più estreme. Questi componenti sono progettati per offrire una migliore maneggevolezza, una maggiore stabilità e una maggiore capacità di frenata, consentendo ai piloti di spingere al limite le loro MINI. Ma non è tutto. KAD offre anche una gamma di componenti di alta qualità per migliorare l'estetica delle MINI. Dall'installazione di kit carrozzeria aero dinamici, a cerchioni sportivi e interni personalizzati, KAD aiuta a creare un look unico per ogni MINI, differenziandola dagli altri modelli nella sua categoria. Ciò che rende KAD così speciale è la loro dedizione alla qualità e all'innovazione. Ogni componente prodotto viene attentamente progettato e testato per garantire le massime prestazioni e la massima affidabilità. L'azienda utilizza le ultime tecnologie e collabora con i migliori esperti del settore delle corse, per offrire soluzioni all'avanguardia che soddisfino anche i piloti più esigenti. E' stata molto famosa la MINI KAD, una MINI realizzata per battere il record di MINI più veloce al mondo. In conclusione, se stai cercando di migliorare le prestazioni della tua MINI Cooper o semplicemente desideri personalizzarla, KAD è l'azienda da tenere d'occhio. Grazie alla loro vasta gamma di componenti di alta qualità e alla loro esperienza nel settore delle corse automobilistiche, sono in grado di garantire un'esperienza migliorata di guida e un'auto unica nel suo genere. Quindi, non esitare a dare un'occhiata al sito web di KAD e scoprire come possono aiutarti a ottenere il massimo dalla tua MINI.
  16. MINI Cooper Olimpiadi di Londra 2012 Per le olimpiadi di Londra 2012 la MINI ha avuto la brillante idea di costruire delle MINI Cooper telecomandate, identiche a delle R56 JCW, che servono per recuperare gli attrezzi sportivi come i giavellotti o i pesi che vengono lanciati dagli atleti, una volta lanciati gli attrezzi, saranno raccolti dai giudici e riposti all’interno delle MINI che hanno il tetto con un contenitore integrato.
  17. Gabry

    Inizia la produzione delle MINI-BMW

    L'inizio documentato della produzione della BMW MINI risale al 26 aprile 2001, esattamente 500 mesi dopo che la MINI originale è stata lanciata al pubblico il 26 agosto 1959. Tuttavia, lo stabilimento di Cowley (UK) era già impegnato nella produzione delle MINI molto prima. La prima MINI è stata una Cooper con cambio automatico, guida a destra, VIN TE00002. è stata costruita l'11 settembre 2000, però stranamente ha una data di costruzione di 3 giorni dopo, il 14 settembre 2000! La settimana successiva furono prodotte le prime Cooper e ONE manuali. Ci sono molte storie riguardanti il fatto che molte MINI classiche originali del 1959 siano state veramente costruite a mano e che siano state registrate una settimana dopo la loro effettiva costruzione. I dati e le prove riguardanti le MINI-BMW suggeriscono che molte delle prime R50 trascorsero alcune settimane nella fabbrica di Cowley, probabilmente a causa di un processo di costruzione molto più manuale rispetto alle MINI prodotte in serie che le seguirono. Anche se con qualche differenza rispetto a quello delle MINI classiche, è chiaro che questo processo di costruzione, adattamento e miglioramento esisteva ancora con le MINI moderne. La produzione di queste prime auto è continuata lentamente fino alla fine di marzo 2001. Poi, verso la fine di marzo e fino ad aprile, ne sono state costruite sempre di più. In totale sono state costruite 211 MINI prima della data ufficiale di inizio della produzione del 26 aprile 2001. QUINDI, COSA NE È STATO DI QUESTE PRIME AUTO? Sappiamo che alcune delle primissime Cooper sono state utilizzate da John Cooper Garages per sviluppare le MINI Cooper Works. (potete trovare l’articolo sempre su questo sito web) Alcune hanno trascorso i primi anni di vita nello stabilimento e sono state utilizzate dal personale per spostarsi intorno al sito. Sorprendentemente, però, molte di loro sono sopravvissute e sono diventate auto per la stampa, auto di servizio o auto dimostrative nei concessionari. AUTOMOBILI PER LA STAMPA Le macchine della stampa, quasi tutte, hanno una cosa in comune. Hanno tutte le lettere Y e OBL nella targa. In totale c'erano 135 OBL di cui 70 con date di costruzione pre-produzione, il resto era costituito da MINI di primissima produzione, molte delle quali sarebbero state costruite prima della loro data di costruzione ufficiale che crediamo sia assegnata proprio alla fine della produzione dell'auto e non quando entrava in linea di montaggio. Esistono però delle eccezioni, ci sono 5 auto YBL e 1 NBL che si ritiene siano state auto della stampa o della sede centrale MINI. Qualsiasi MINI con l’immatricolazione Y può essere considerata una delle prime auto e molte di queste condividono le caratteristiche di pre-produzione delle auto OBL. Con circa 730 MINI registrate con targa Y (prima della modifica del sistema di immatricolazione), le “Y Reg MINI” sono veramente pochissime! Si ritiene che le MINI che non abbiano ricevuto la targa dalla sede centrale MINI siano quelle destinate ai rivenditori. Nel 2019 circa 400 “Y Reg MINI” sono ancora auto di proprietà, quindi non demolite CARATTERISTICHE CHE LE RENDONO SPECIALI Oltre al numero di targa, queste prime auto presentano anche altri “segni di pre-produzione”. I sedili, ad esempio, delle primissime auto sono diversi in quanto presentano una cresta al centro. Questo è presente nelle foto delle primissime brochure dei rivenditori dell'epoca ma questa caratteristica sembra essere presente solo per un numero limitato di settimane, perché la stragrande maggioranza delle MINI è priva di questa caratteristica. Sugli adesivi presenti sui componenti, che venivano attaccati dal reparto controllo qualità (si trovano sui pannelli interni e sui sedili e all'interno delle auto) si possono trovare sia i loghi Rover che BMW. QUINDI, PERCHÉ LE “Y OBL MINI” SONO CONSIDERATE MOLTO PREZIOSE? Non c'è dubbio sul fatto che una MINI OBL, in particolare una Cooper rossa, attiri molta attenzione ogni volta che viene messa in vendita. Qualsiasi “MINI Y OBL” gode di un prezzo più alto rispetto ad altre MINI della stessa età. Abbiamo visto auto vendute pochi minuti dopo essere state messe in vendita e acquirenti che effettuano depositi alle aste solo per poter guadare la macchina prima di ritirarla. Le persone sono attratte dall'insolito, dall'appartenenza e dall'eccentrico! Come per la MINI classica, la MINI moderna attrae quei collezionisti che vogliono possedere la loro parte di storia. Il segno distintivo di una targa Y OBL è un simbolo riconoscibile della storia MINI. Qui sotto sono presenti delle immagini che permettono di riconoscere queste MINI.
  18. Davidef56

    MINI f56 s/jcw che molle mettere ?

    Buonasera ragazzi apro questo post per sentire un po' i proprietari di MINI f56 jcw/S con molle h&r o eibach... La mia f56 s jcw con molle originali (gomme pzero Press 2.3/2.4) per il quotidiano la trovo tranquilla/buona , l'unico problema è l'autostrada in prossimità di un curvone se tocco un po' il freno (140/150 km/h) sento il retrotreno alleggerirsi e ballare l'auto in se per se come rollio , handling ecc è perfetta ma troppo beccheggio , volevo sapere se con queste molle citate posso migliorare qualcosina
  19. Vendo Kit realizzato dalla HELIX volano monomassa più leggero di 3,8kg e frizione rinforzata in grado di gestire 500Nm di coppia, SOLO per MINI F56 Cooper S & JCW Kit come nuovo percorsi circa 500 Km il prezzo di listino è di 1.330 € lo vendo a 600 € Abito in provincia di Firenze. NON SPEDISCO, CONSEGNA A MANO,PAGAMENTO IN CONTANTI.
  20. Ciao a tutti ragazzi, qualcuno ha mappato la MINI cooper d con motore B37 116cv? La mia ha 69 mila km. Come vi siete trovati? Avete avuto problemi? Consigliate una mappa (andrei da Nico Racing a Vasto) oppure va bene anche una centralina aggiuntiva? Grazie delle risposte
  21. Matte 6464

    IMM 2023 - Firenze

    Alcuni di voi sicuramente avranno già ricevuto la mail da federclub riguardante l'IMM 2023, ma per chi non fosse ancora informato, dal 25 al 29 maggio si terrà l'IMM ovvero uno dei raduni internazionali più grande d'eruopa. Per partecipare ci si può iscrivere direnttametne dal loro SITO Per chi invece fa parte del club dovrebbe aver ricevuto da Federclub una mail con i link diretti alle agevolazioni per i soci. Chi di voi parteciperà? Organizzaiamo qualcosa come club per riconoscerci al raduno?
  22. Passaggio da ID4 ( vedi foto ) a ID5 con Carplay senza cambio unità solo con aggiunta antenna WIFI . Fattibile da remoto inviando l'unità per la preparazione ed invio in 2 gg Molto vataggioso il passaggio, prezzo molto interessante! CONTATTATEMI
  23. Ciao ragazzi sono da poco possessore di un Paceman sd 2013 con cambio automatico, in pratica arrivato a 200 km/h si spegne l’auto. Ci sono arrivato per la prima volta oggi e mi è successo 2 volte. Avete idea di cosa possa essere? o avete avuto esperienze simili? Grazie e buon anno a tutti
  24. Dall'album: Matte 6464

  25. A4ndrea98

    1 maggio

    Dall'album: MCS F55 - BLU LAPISLAZZULI

    Lavaggio
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