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  1. Lo stabilimento MINI di Oxford avvia la produzione della quinta generazione della MINI Cooper. L'Head of MINI, Stefanie Wurst, ha raggiunto i soci dello stabilimento per celebrare l'avvio della produzione. Charlie Cooper guida il primo modello fuori dalla linea di produzione... È iniziata lunedì 11 marzo la produzione della nuova MINI Cooper di quinta generazione presso lo stabilimento MINI di Oxford. Gli associati di MINI Plant Oxford sono stati raggiunti dall'Head of MINI, Stefanie Wurst, per uno speciale evento in loco durante il quale il primo modello a tre porte è stato guidato fuori dalla linea di produzione da Charlie Cooper, nipote del leggendario John Cooper, la cui eredità ha ispirato il moniker Cooper. Commentando l'inizio della produzione, Stefanie Wurst, Head of MINI, ha detto: "Questa pietra miliare sottolinea il nostro impegno con le nostre radici e ci proietta in un futuro dinamico di guida. Lo stabilimento di Oxford è il cuore del marchio MINI e oggi, mentre assistiamo alla nascita di questo nuovo capitolo, rinnoviamo il nostro impegno verso l'artigianalità e l'emozione dell'automobilismo." Markus Grüneisl, Head of Plants Oxford and Swindon, ha dichiarato: "Siamo lieti di dare il benvenuto alla nuova MINI Cooper nelle nostre linee di Oxford e Swindon. La nuova MINI Cooper è un'auto incredibilmente importante per il nostro team e per la produzione britannica. Siamo orgogliosi di produrre questa vettura iconica, amata in tutto il mondo". La nuova MINI Cooper è l'ultima generazione ad essere costruita nel Regno Unito, con tutti e tre gli stabilimenti del BMW Group UK che contribuiscono alla produzione: il BMW Group Plant di Swindon produce stampi e sottogruppi per la carrozzeria, mentre i più recenti motori a benzina a tre e quattro cilindri ad alta efficienza sono costruiti presso il BMW Group Plant di Hams Hall, nel North Warwickshire. Infine, queste parti confluiscono nel MINI Plant di Oxford, dove si svolgono la produzione di scocche, la verniciatura e l'assemblaggio finale. Dal lancio della prima MINI moderna nel 2001, oltre 4,4 milioni di MINI sono state prodotte in Gran Bretagna, compresi 150.000 modelli MINI Electric costruiti tra il 2019 e il 2023. Con il suo alto livello di flessibilità, competitività e competenza, lo stabilimento MINI di Oxford svolge un ruolo importante nella rete di produzione del BMW Group e si sta preparando a costruire due nuovi modelli MINI completamente elettrici a partire dal 2026. A quel punto, il BMW Group avrà investito un totale di oltre 3 miliardi di sterline negli stabilimenti di Swindon, Hams Hall e Oxford. Annunciata il mese scorso, la nuova MINI Cooper è il terzo membro della nuova famiglia MINI e si aggiunge alla MINI Cooper Electric e alla nuova MINI Countryman. Disponibile in due varianti di modello: la MINI Cooper C e la MINI Cooper S, dalle prestazioni elevate, l'ultima tre porte fonde i valori tradizionali del marchio con una tecnologia innovativa e orientata al futuro. La silhouette esterna del modello è caratterizzata da superfici chiare, sbalzi corti e un cofano corto che, combinato con un passo lungo in contrasto, raggiunge le tipiche proporzioni MINI. All'interno, l'abitacolo è minimalista e si concentra su tre soli elementi: un rivoluzionario display OLED circolare, il nuovo volante Vescin e la barra di comando. La MINI Cooper avrà un prezzo a partire da 28.900 euro, con le prime consegne ai clienti nella primavera del 2024.
  2. Gabry

    MINI Superleggera

    Realizzata a mano, è forse la MINI più esclusiva, elegante e dal design più unico mai costruita La MINI Superleggera Vision è stata presentata nel 2014 al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, dove si è distinta subito per la particolare carrozzeria barchetta e il design ispirato alle MINI del passato, del presente e del futuro. Villa d'Este è stato lo scenario migliore per la presentazione di questo concept, visto che il partner di MINI per il design è stata la celebre Carrozzeria Touring Superleggera, un vero e proprio punto di riferimento nel mondo delle auto esclusive e d'epoca dal 1926. Seguendo un metodo artigianale, lo specialista Touring Superleggera ha scelto di mettere mano alla carrozzeria di una MINI a passo lungo (probabilmente una Clubman), trasformandola in una due porte interamente in alluminio, quello che ne è uscito è un prototipo di barchetta dallo stile classico che non rinuncia agli elementi tecnologici più caratteristici delle MINI moderne (come i fari full LED con luci diurne circolari). Esternamente sono stati aggiunti alcuni elementi realizzati in materiale plastico rinforzato e in fibra di carbonio, come il diffusore posteriore o lo splitter anteriore, così come la Union Jack presente nel disegno dei gruppi ottici posteriori, che rendono il design più sportivo. Ma a stupire il pubblico nel 2014 è stato soprattutto l'abitacolo, dove il cruscotto realizzato in un unico pezzo di alluminio grezzo, dotato di un semplice touchscreen e di un paio di indicatori, è diventato parte integrante dell'auto, grazie anche al volante dalle forme classiche ma futuristiche. Riguardo al sistema di propulsione della MINI Superleggera Vision, l'unica informazione resa nota all'epoca è stata quella riguardante il tipo di powertrain, 100% elettrico, un'anticipazione della MINI Cooper SE degli anni successivi, senza però entrare nei dettaglio riguardo la potenza, l'autonomia e le prestazioni.
  3. Gabry

    MINI Scooter E (2010)

    MINI presenta lo studio di uno scooter elettrico che vedremo al Salone di Parigi, è alimentato da un motore elettrico integrato nella ruota posteriore e ha una batteria agli ioni di litio caricabile attraverso un cavo di alimentazione collegabile a una normale presa di corrente 220V. E' pensato per i brevi spostamenti cittadini. Al momento la MINI non ha diffuso nessuna informazione sulle caratteristiche tecniche del suo Scooter E, ma ha voluto porre, soprattutto, l'accento sulle similitudini estetiche con i suoi modelli a quattro ruote. Innanzi tutto questo scooter ha le ruote da 10 pollici come le MINI degli anni 60. Lo scudo si ispira al frontale delle MINI a quattro ruote per la cromatura ad arco sopra il parafango della ruota anteriore, il grosso faro con cornice cromata e i due indicatori di direzione circolari che ricordano quelli della MINI originale. I richiami stilistici continuano anche negli specchietti, che presentano forme arrotondate, e nella coda dove ci sono due fari a sviluppo verticale con al centro il logo della casa inglese. Anche lo Scooter E Concept della MINI ricorre all'utilizzo dei moderni smartphone per la gestione del veicolo. Una volta inserito nell'apposito spazio sul manubrio (foto sotto), il cellulare, funge da chiave di contatto e da schermo per il navigatore satellitare. La velocità e l'autonomia della batteria, sono invece indicate nella cornice rotonda che richiama il grosso tachimetro centrale delle MINI. Dotato di un motore elettrico “nascosto” nella ruota posteriore, MINI dichiara che sotto la sella, senza rubare troppo spazio, ci sono l'accumulatore e il cavo per ricaricare la batteria agli ioni di litio.
  4. Gabry

    NXT Gen Cup

    Oggi, la Formula E ha presentato la NXT Gen Cup, una serie di corse basata sulle MINI elettriche che viaggerà per il mondo per supportare la Formula E. Il campionato includerà uomini e donne con l'obiettivo di favorire la crescita di talenti emergenti in un formato elettrico innovativo, l'auto sarà basata interamente sulla MINI Cooper SE. La NXT Gen Cup si dividerà in 10 tappe, che comprendono Misano, Monaco, Berlino e si concluderà con la tappa finale a Londra per il finale di stagione. Previa approvazione finale della FIA, la prima apparizione della NXT Gen Cup nel paddock della Formula E prenderà il via a Misano, in Italia, il 13 e 14 aprile , segnando l'inizio del tour europeo del Campionato del mondo Anche se non ci sono ancora conferme, la macchina da corsa sarà basata sulla F56 Cooper SE, le vetture saranno progettate da Lestrup Racing Team. Con un peso di 1.150 kg, la Cooper SE avrà una potenza di 180 CV e ne aggiungerà altri 60 durante i momenti di sorpasso tramite una modalità boost. Questa potenza extra proviene da una batteria da 30 kWh e da un sistema da 800 Volt. La velocità massima è di 180 Km/h e l'impianto frenante anteriore è a 6 pistoni. Altre caratteristiche degne di nota includono la frenata rigenerativa, gli ammortizzatori Ohlins regolabili e gli pneumatici Hankook semi-slick. Con 20 auto da corsa costruite meticolosamente per la serie, ogni pilota avrà un equipaggiamento uguale, creando condizioni di parità e gare ravvicinate. Le operazioni di ricarica saranno gestite in collaborazione con ABB E-Mobility, partner ufficiale di ricarica della NXT Gen Cup.
  5. Gabry

    Rover MINI Trophy

    Il Rover MINI Trophy è stato un campionato italiano dedicato alle MINI Classiche, è stato l'antenato del MINI Challenge. Il primo trofeo è stato disputato nel 1994. Partecipavano le MINI classiche in versione Cooper 1.3i opportunamente modificate. Avevano all'incirca 87cv, pesavano 640kg e raggiungevano una velocità massima di 180 km/h Un preparatore famoso in questo ambito era "Classic Auto". I circuiti in cui correvano erano per esempio: Adria, Misano, Vallelunga, Varano, Magione...
  6. Sapevate che sono trascorsi 21 anni dall'ultima volta che la MINI classica ha concluso un evento WRC? Neil Burgess e Jim Holder hanno portato "Mildred" alla vittoria di classe nell'ultima apparizione della MINI nel WRC al Rally del Galles in Gran Bretagna nel 2003. “Secondo il regolamento della FIA, l'evento del 2003 è stata l'ultima volta in cui la versione classica della MINI, divenuta famosa grazie alle vittorie a Monte Carlo e in Gran Bretagna, ha potuto competere sulla scena mondiale su una pista del Galles. Consapevole delle condizioni notoriamente difficili, la squadra è partita con un solo obiettivo: finire. Aiutata dalle condizioni insolitamente asciutte, Mildred si è rapidamente affermata come la preferita dei fan ed è stata acclamata ovunque andasse! Ma il finale da favola si è quasi infranto due volte. Innanzitutto quando la cinghia dell'alternatore si è staccata nel buio pesto della fase 14, hanno dovuto optare per una riparazione sul posto, togliendo la cinghia della pompa dell'acqua e avvolgendola attorno alla ventola del radiatore. Nonostante abbia impiegato quasi 40 minuti per risolvere il problema e aver dovuto guidare solo con gli anabbaglianti, sono riusciti a concludere la tappa. Successivamente Mildred è stata riparata dall'equipaggio della CBM e da un afflusso di aiutanti provenienti che dai meccanici ufficiali Ford/M-Sport. Poi, nella prima tappa dell'ultimo giorno, la ruota posteriore sinistra si è stortata, rendendo Mildred incredibilmente difficile da guidare, una situazione non aiutata da una foratura più avanti nella tappa. Ma, ancora una volta, l'equipaggio della CBM, guidato dal team manager Anna McColl e dal guru delle chiavi inglesi Simon Maxted, è stato all'altezza della situazione e ha riparato Mildred in tempo. Due tappe dopo, Mildred è arrivata al traguardo a Margam Park al 39° posto assoluto e vincitrice della classe A5. Grazie alla sua immensa popolarità, le è stato concesso un giro d'onore sull'erba davanti alle file di fan, cosa che solo il vincitore dell'evento e nuovo campione del mondo Petter Solberg poteva fare, il tutto sulle note del classico del 1969 "Self-Preservation Society" di The Italian Job.
  7. Gabry

    Come è nata la MINI moderna?

    Come è nata la MINI moderna? L'idea di una MINI moderna circolava già dalla fine degli anni '60. Ma il fascino della MINI e il successivo successo di vendite la mantennero in produzione per due decenni in più rispetto a quanto originariamente previsto. Tuttavia, le varie aziende sostenute dal governo che hanno prodotto la MINI nel corso degli anni hanno avuto meno successo dal punto di vista commerciale. Infatti British Leyland, Rover, ecc... tentarono più di una volta di uccidere la MINI (prima per evitare di convertire il motore alla benzina senza piombo, poi per evitare di aumentare i requisiti di sicurezza) ma l'opinione pubblica inglese fu troppo negativa. Quindi, quando la BMW acquistò la Rover e la MINI le speranze per il suo futuro aumentarono. Una delle proposte originali di design MINI: la "Spiritual" guidata da Oliver Le Grice Ecco un estratto da un resoconto di questo periodo di Julian Rendell (tratto da un articolo originariamente pubblicato su Autocar ) che ci offre una buona panoramica del processo di progettazione e dell'ambiente dell'epoca: Nonostante la proclamazione dell'amministratore delegato della BMW secondo cui alla Rover sarebbe stato permesso di portare avanti l'attività di sviluppo della R59 (come veniva chiamata nei primi anni), anche in Germania gli stilisti lavoravano intensamente alle proposte stilistiche per la nuova vettura. BMW e Rover però avevano 2 visioni diverse... Com'era prevedibile, Rover voleva produrre un'auto per sostituire la MINI di Issigonis, il compiti era stato affidato a David Saddington, appena promosso al ruolo di direttore del design MG e MINI, dopo il suo lavoro di successo sulla R3 era ansioso di seguire le orme di Issigonis. Con questo in mente, la squadra di Saddington ha lavorato su una MINI a quattro posti lunga 3 metri. Sicuramente David Woodhouse e Oliver Le Grice, un altro designer che lavorò al progetto del 1993, guardavano con piacere alla prospettiva di lavorare su un progetto così importante, ma erano consapevoli del fatto che la nuova MINI doveva essere o un'auto economica, una un'auto da spettacolo o un'icona della moda. Cercare di essere tutti e tre in un pacchetto completamente nuovo, secondo loro, non avrebbe funzionato. La BMW, invece, sotto Chris Bangle, stava elaborando idee completamente diverse: sia a Monaco che negli studi di stile BMW in California, stava emergendo una nuova MINI-Cooper. Chris Bangle ha affermato che "abbiamo ritenuto ingiusto mettere la nuova MINI all'ombra di quella vecchia", il che significa che la sua idea di sostituzione non sarebbe stata un auto lunga 3 metri, ma un'auto che si limitasse a ricordarla. Il pensiero della BMW, quindi, era che la nuova vettura dovesse essere la nuova MINI Cooper e non un aggiornamento della vecchia. Lo sviluppo della MINI è proseguito in Germania con questo obiettivo ma i designer si sono posti questa domanda: "se la MINI Cooper fosse stata sottoposta nel corso degli anni ad un programma di sviluppo continuo, come la Porsche 911, come sarebbe stata oggi?" E questo era il problema nel suo complesso: la Rover voleva un'auto economica, mentre la BMW voleva una piccola auto sportiva. Il 1995 fu l'anno cruciale per il progetto R59 e nell'estate di quell'anno, durante un giro di valutazione da parte della direzione della Rover, mostrò la sua idea per la nuova MINI. Tecnicamente, ha seguito il percorso prevedibile (e alcuni direbbero corretto) del motore della Serie K, dei sottotelai e delle sospensioni Hydrolastic, ma la BMW a Monaco stava escogitando un'alternativa, che comprendeva un asse Z nella parte posteriore (multilink) e un McPherson davanti. Con il passare dell'anno ed entrambi i team continuarono a sviluppare le proprie versioni della MINI, divenne ovvio che molto presto la BMW avrebbe dovuto abbandonare le idee di uno degli uffici di progettazione e dare tutto il proprio impegno su un altro. La data in cui sarebbe stata presa questa decisione era il 15 ottobre 1995, quando i designer Rover e BMW si incontrarono all'Heritage Motor Center per presentare le loro proposte rivali in scala reale. La Rover ha portato tre auto all'incontro, non è noto quante auto BMW abbia portato con sé, anche se si pensa che fossero tra le tre e le sei automobili. Lo sviluppo di alcuni concetti Rover era avvenuto indipendentemente dalla BMW, che aveva creato quella che sarebbe poi diventata la E50 e poi la R50: la nuova MINI. Ecco un altro estratto, questa volta dal libro “New MINI” di Graham Robson, che ci offre una prospettiva leggermente diversa di questo periodo di tempo: “Già nel 1994, i designer su entrambe le sponde del canale rispolverarono i loro schizzi di auto in miniatura e iniziarono a trasformarli in modelli, sia in scala che a grandezza naturale. Sebbene nessuno dei due sapesse che l'altro stava portando avanti progetti rivali, Fave Saddington si occupò del lavoro MINI a Gaydon, mentre Frank Stephenson (un cittadino americano con molta esperienza presso GM e Ford prima di unirsi alla BMW nel 1991) andò avanti a Monaco. Ciononostante, fu solo in una data fondamentale – martedì 17 ottobre 1995 – che le due squadre si affrontarono, quando le rispettive offerte furono mostrate ai direttori della BMW durante una presentazione e visione in un incontro top-secret al BMIHT Heritage a Gaydon. Sapendo che l'integrità del marchio MINI doveva essere preservata a tutti i costi, entrambi i team – britannico e tedesco – avevano pensato in termini di evoluzione. Dopo il 1959 la MINI, come stile, non aveva fatto alcun progresso, quindi avevano pensato a varie evoluzioni che avrebbe potuto subire la MINI durante la sua produzione. Entrambe le squadre, quindi, hanno provato a pensare sulla stessa linea. Cosa sarebbe potuto accadere, come sarebbe potuto accadere e come dovrebbe essere una MINI di quarta o quinta generazione? I due concetti emersi dal lato Rover del team di progettazione sono stati lo Spiritual e lo Spiritual2. I due prototipi spirituali rappresentavano un allontanamento molto più radicale dal progetto che alla fine ebbe la meglio. Hanno cercato di essere rivoluzionari negli anni '90 come lo era la MINI alla fine degli anni '50. I progettisti hanno cercato di immaginare un futuro con più automobili, più persone, meno spazio e carburante più costoso. In un certo senso hanno cercato di spingere un po' più in là le stesse circostanze che hanno portato alla MINI originale. In una delle deviazioni più radicali in termini di design MINI originale, la Spiritual prevedeva un motore a tre cilindri piatto situato sotto i sedili posteriori che guidava le ruote posteriori. Il comunicato stampa della Rover all'epoca definì la Spiritual 2 "un'auto familiare a quattro posti realizzata in un pacchetto di soli 3,1 metri"(la stessa lunghezza della MINI originale e molto più corta della MINI BMW), È interessante notare che anche il comunicato stampa che accompagnavano i prototipi al momento del rilascio affermavano che non sarebbero mai stati realmente pensati per essere la “nuova MINI”. Dovevano essere semplicemente “un approccio di libero pensiero alle sfide a lungo termine di una generazione futura”. Naturalmente ora sappiamo che si trattava effettivamente di proposte per la prossima MINI. In effetti, il team di progettazione della Rover lasciò la riunione del 17 ottobre con speranze relativamente alte che il loro progetto venisse scelto. Ecco un altro estratto dal libro di Robson: Naturalmente l'auto che alla fine venne scelta era quella disegnata da Frank Stephenson e che tutti conosciamo molto bene. Guardando il prototipo ACV 30 (articolo presente su questo magazine) e quella che sarebbe diventata la futura nuova MINI, non si può fare a meno di avere la sensazione che le grandi menti la pensino allo stesso modo. Il design degli interni divenne chiaramente un punto di ispirazione per la R50 e per tutte le MINI successive. Se visti con il beneficio del tempo trascorso sono certamente concetti interessanti. Tuttavia, penso sia giusto dire che nessuno dei prototipi avrebbe avuto tanto successo nel mercato odierno quanto l'attuale MINI.
  8. Gabry

    MINI ACV Concept

    L’anello di congiunzione tra la MINI classica e la MINI moderna, è il prototipo ACV30. E' stata svelata nel 1997 e ha aperto la strada all’evoluzione del brand in un marchio premium sotto la nuova guida del Gruppo BMW (arrivato nel 1994). Per quanto il suo stile sia stravagante, sono evidenti i richiami al modello che da oltre 20 anni è tornato nei listini di tutto il mondo. L’ACV30 (l’acronimo di “Anniversary Concept Vehicle 30”) viene presentata come una sorta di tributo alla vittoria di MINI nel rally di Monte Carlo del 1967. In effetti, nella progettazione, i designer Adrian Van Hooydonk e Frank Stephenson (quest’ultimo è il disegnatore della prima generazione della MINI moderna) si sono ispirati proprio ad un auto da corsa. Il collegamento tra i due modelli si trova nelle bonnet stripes bianche che attraversano il cofano e nei faretti supplementari installati sulla griglia frontale. Le proporzioni invece sono completamente diverse perché è più piatta e più allungata rispetto alla MINI originale. Questo è dovuto al fatto che il concept si basa sulla MG F, una sportiva a motore centrale e trazione posteriore di grande successo in quegli anni (soprattutto nel Regno Unito). Anche se è difficile trovare informazioni sul web, è probabile che la MINI abbia lo stesso motore 1.8L da 160 CV della MG e che, grazie al peso inferiore a una tonnellata, è in grado di offrire un’esperienza di guida da vero go-kart. La MINI presentata nel 2001, erediterà i passaruota muscolosi, il tetto a contrasto, lo scarico centrale e gli interni col quadro strumenti circolare posizionato al centro della plancia. Se la MINI è arrivata fino ai giorni nostri è anche merito di questa strana concept di 25 anni fa.
  9. Gabry

    Campagna marketing MINI USA

    In USA nel 2001 al lancio della nuova MINI, l’obiettivo era di attrarre il numero maggiore di acquirenti, in un mercato dominato da SUV e automobili enormi, vendere una macchina piccola era quasi impossibile... Così MINI ebbe l’idea di affidare a varie agenzie pubblicitarie l’incarico di creare della pubblicità divertente per poter diffondere il proprio prodotto. Presentava illustrazioni ispirate al disegnatore americano Ed Roth, e raffiguravano vari tipi di MINI insieme ai loro guidatori Il lavoro svolto in questo periodo per MINI non è stato solo pluripremiato, ma super creativo in quanto non sfruttava la TV, si trattava di un marketing che doveva sembrare diverso come lo era la MINI in quel momento. Ha spostato l'attenzione su un marchio relativamente sconosciuto negli Stati Uniti. E lo ha fatto con una frazione della spesa che la maggior parte delle case automobilistiche avrebbe sborsato. Secondo l’agenzia CP+B, che si è occupata della realizzazione, la campagna è stata progettata per: Mettere in mostra il look distintivo della nuova MINI: le sue dimensioni e il tetto a contrasto. Crea quante più opportunità possibili affinché le persone possano entrare in contatto con la nuova MINI in modo che possano sperimentare la sua magia che genera. Antropomorfizzare la nuova MINI. Comunicare la bellezza del mondo MINI Enfatizzare la personalizzazione e l'espressione personale. Utilizzare media tradizionali e non in modi molto non convenzionale Le carte collezionabili sono state la parte preferita dai fan.
  10. John Lennon guidò una MINI, Peter Sellers ruggì a bordo di una MINI nelle sue commedie poliziesche, e persino la regina fu accompagnata attraverso il parco del Castello di Windsor su una MINI. Innumerevoli celebrità hanno ceduto negli anni al fascino della MINI classica, presentata per la prima volta al pubblico 60 anni fa. Il design distintivo dell'auto, lo spazio sorprendentemente generoso e la guida agile e dinamica sono le storiche, principali caratteristiche della rivoluzionaria piccola auto che sin dal suo debutto è entrata a far parte dei circoli dell'alta società - specialmente in Gran Bretagna, il suo paese d'origine. Fotografie esclusive mostrano numerose star del mondo della musica, del cinema e della moda scegliere la MINI classica come mezzo di trasporto preferito, rendendola un'icona del suo tempo. Lord Snowdon ha presentato la MINI classica alla famiglia reale. L’ingresso in società di MINI, a Londra, è stato favorito proprio da un membro della famiglia reale: Lord Snowdon - fotografo, designer, amico del designer MINI Alec Issigonis e marito della principessa Margaret – è stato uno dei primi a comprare la nuova piccola auto. Una fotografia di famiglia scattata nel 1965 lo mostra con la principessa Margaret e il figlio David in un tour di Londra in una MINI. Già nel 1960, Lord Snowdon raggiungeva una delle residenza dove i reali erano soliti trascorre il fine settimana a bordo della sua MINI, accompagnando la regina Elisabetta attraverso il parco del Castello di Windsor. Questa occasione rappresentò simbolicamente l’ingresso della MINI nella cavalleria reale: il più alto degli onori reali che Issigonis stesso ricevette nove anni dopo. I Beatles, i Monkees, i Beach Boys, Spencer Davis, Mick Jagger, Eric Clapton e David Bowie: un successo per tutti. Negli anni seguenti, la MINI ottenne un posto fisso nella scena della moda, dell'arte e della musica della “Swinging London”. La sua fama internazionale è dovuta anche all'entusiasmo che suscitò tra i membri dei Beatles. John Lennon ordinò una MINI nel 1964, anche se non aveva la patente di guida. Le fotografie storiche mostrano il batterista Ringo Starr con uno dei modelli di MINI Cooper S che prese parte al Monte Carlo Rally del 1964 e Paul McCartney salire sulla sua MINI privata nel 1967. Il chitarrista George Harrison era l'orgoglioso proprietario di una MINI de Ville, affinata dal rinomato carrozziere Radford. Quando i Beatles si incontrarono nel 1967 per girare il film TV "Magical Mystery Tour" al West Malling Airfield nel Kent, John Lennon si divertì anche a correre attraverso il campo di aviazione in una MINI dipinta con colori psichedelici. L'affetto di noti musicisti per la MINI classica è durato per decenni e non si è limitato alle Isole britanniche. Mentre la popolarità della MINI diventava un fenomeno sempre più globale, le band pop e rock degli Stati Uniti conquistavano nuovi fan in Europa. Nel 1966, furono i Beach Boys a partire per un tour internazionale dal surfer sound, posando davanti a una MINI Moke in Gran Bretagna. Questa immagine dei musicisti californiani a bordo dell’auto che porta il nome della band si è diffusa in tutto il mondo. La band americana, The Monkees, raggiunse l'apice della sua popolarità all'incirca nello stesso momento. C'è una fotografia che risale a questo periodo in cui il chitarrista e cantante Michael Nesmith e la sua ragazza Phyllis guardano attraverso il tetto a soffietto di una MINI nella telecamera sopra di loro. Come Beatle Harrison, Monkee Nesmith incaricò Radford per la costruzione della sua MINI Cooper S personale. Questo esemplare unico, stravagante e costoso non solo aveva il tetto a soffietto ma anche un motore da 100 CV e un cruscotto in legno con strumenti aggiuntivi. Oltre a divertirsi guidando la classica MINI, il musicista londinese David Bowie rimase colpito dalle facilità di guida, e di posteggio, offerta dalla MINI. Credeva fermamente che non esistesse nessun'altra automobile progettata così bene per la vita di città. Per celebrare il 40 ° anniversario dell'originale, nel 1999, Bowie progettò una MINI classica con la superficie interamente a specchio - come una teiera britannico lucidata in argento. La cantante tedesca Nina Hagen è stata anche lei fotografata con una MINI Cooper per la rivista Paris Match nella capitale francese nel 1994. Nata per essere un eroe d'azione: la MINI classica come stella del cinema su quattro ruote. A volte come comparsa, a volte nel ruolo principale: la MINI classica è apparsa in serie televisive e film nell’arco di sei decenni. Fa la sua apparizione nel film cult "Blow Up" del 1966 e nella commedia poliziesca "Kaleidoscope" dello stesso anno, in cui l'allora ancora in gran parte sconosciuto Warren Beatty recitò il ruolo principale. Nel 1966 uscì anche il film “A Cœur Joie” con Brigitte Bardot: dove alcune modelle viaggiano a bordo di una MINI Cooper. Il fatto che la stella francese Bardot avesse una stretta connessione con l'auto britannica anche nella sua vita privata è dimostrato dalle fotografie scattate nel 1980 in cui compare con i suoi cani in una MINI Moke. "The Bionic Woman" era una serie TV che godeva di una notevole popolarità sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Nel 1976, l'attrice principale Lindsay Wagner posò a Londra davanti a una MINI classica attaccata ad un telaio d'acciaio, dando l'impressione che stesse sollevando il veicolo con una mano grazie ai poteri sovrumani di cui godeva il suo personaggio televisivo. Le scene in cui la MINI classica è stata utilizzato dall'attore britannico Peter Sellers e dal regista Blake Edwards, erano allo stesso modo anticonvenzionali e divertenti. Sellers ed Edwards hanno realizzato il film "A Shot in the Dark" nel 1964 come sequel della commedia poliziesca "The Pink Panther". Nel ruolo di ispettore Clouseau, Sellers guida una MINI Cooper piuttosto insolita dimostrando il suo apprezzamento anche nella vita reale per versioni speciali e particolari della MINI classica. Il veicolo cinematografico è una MINI de Ville realizzata da Radford con un design in vimini sulla fiancata. Nel corso degli anni, Peter Sellers acquistò circa una dozzina di MINI classiche personalizzate, tra cui una che regalà alla sua allora moglie Britt Ekland nascondendola in un’enorme torta di compleanno che le fu presentata presso la sede di vendita di Radford a Londra nel 1965. Probabilmente la comparsa più spettacolare sul grande schermo della MINI classica è stata nella commedia gangster del 1969 “The Italian Job”. In questo film, il criminale Charlie Croker interpretato da Michael Caine unisce le forze con un complice per pianificare un furto d'oro nel centro di Torino. Caricano il loro bottino in tre MINI Cooper S – verniciate di rosso, blu e bianco - prima di partire per una fuga mozzafiato attraverso un tunnel della fognatura e sopra tetti e scale nel mezzo del tumulto del traffico nella città italiana. 34 anni dopo, "The Italian Job" è tornato nei cinema: nella nuova versione con le star di Hollywood Charlize Theron, Jason Statham e Mark Wahlberg - la storia spettacolare del furto d'oro torna ad alta velocità sullo schermo. Nella scelta della star a quattro ruote su cui caricare il bottino e fuggire nella giungla urbana, la Nuova MINI Cooper S non ha avuto rivali ed ha presto dimostrato la sua agilità e il suo stile sportivo sopra e sotto le strade di Los Angeles. On the road, anche nella moda. Nella Swinging London degli anni '60, non solo stavano emergendo nuovi suoni musicali, ma anche le tendenze alla moda del mondo della moda - e la MINI classica era sempre al centro dell'azione. Lesley Hornby - meglio conosciuta con il suo soprannome di Twiggy - ha superato il test di guida in una MINI classica nel 1968. Anche Mary Quant, influente stilista di moda femminile e inventore della minigonna, è stata ispirata dalla MINI classica. Poco dopo aver ottenuto la patente di guida, ha ordinato una MINI nera e successivamente ha progettato un'edizione speciale, con dettagli unici come i coprisedili a strisce bianche e nere. La designer britannica ha anche espresso apprezzamenti per la nuova MINI: "È un'auto alla moda, allegra e sorridente". Alla fine degli anni '90, Paul Smith, uno dei designer di moda maschile più famosi della Gran Bretagna, creò una serie speciale limitata della MINI classica con una finitura in una tonalità di blu creata da lui stesso per abbinarsi ai cerchi in lega color antracite. Un'altra edizione unica altrettanto famosa è stata presentata per il 40 ° anniversario della MINI classica, che Smith ha dipinto nel suo tipico design a strisce multicolore.
  11. Gabry

    MINI Thirty (1989)

    La MINI Thirty è stata un' edizione speciale prodotta nel 1989, per celebrare i trenta anni di produzione della MINI. Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 998cc da 41 cv Colorazione disponibili: Cherry Red o nero Tappezzeria pelle/stoffa con piping rosso Kit decalcomanie esterne "Thirty" Pneumatici da 12 pollici con cerchi in lega Volante a 3 razze bi colore rosso e nero Radio con mangiacassette
  12. Le MINI Mayfair e Special sono state due edizioni limitate della MINI classica prodotte tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90 Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 998cc da 41 cv Colorazione rossa (perlescent cherry red), blue (caribbean blue), nera e arancio (flame red) Tappezzeria in velluto grigio Kit decalcomanie esterne mayfair o Special (sotto i vetri laterali posteriori) e pinstripe Pneumatici da 12 pollici con copri cerchi Volante a 3 razze
  13. Gabry

    MINI Cosmopolitan (1993)

    La MINI Cosmopolitan è stata un edizione limitata della MINI classica prodotta nel 1993. Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275 da 50cv, catalizzato ad iniezione elettronica Colorazione nera Tappezzeria grigio chiaro con motivo multicolore per i sedili Pneumatici da 12 pollici con copricerchi Radio con mangiacassette Volante a 3 razze Tetto apribile
  14. Gabry

    MINI Balmoral (1995)

    La MINI Balmoral è stata un edizione limitata della MINI classica prodotta nel 1995. Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275cc da 53 cv Colorazione British Racing Green Catalizzatore Tappezzeria in tessuto verde e Tartan con piping nero Kit decalcomanie esterne Balmoral Pneumatici da 12 pollici con cerchi in lega Stereo con cassette Volante a 3 razze Questa MINI prende il nome dal castello di proprietà della Royal Family, situato in Scozia.
  15. Gabry

    MINI Bluestar (1996)

    La MINI Bluestar è stata un edizione limitata della MINI classica prodotta nel 1996. Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275cc da 63 cv Colorazione speciale Blue Bodykit Sport pack Tappezzeria nera, sedili sportivi in pelle nera con piping bianco Kit decalcomanie esterne Bluestar Pneumatici da 13 pollici con cerchi in lega Volante a 3 razze Inserti in radica per l'abitacolo, volante in legno
  16. Gabry

    MINI Kensington (1996)

    La MINI Kensington è stata un edizione limitata della MINI classica prodotta nel 1991. Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275cc da 53 cv I colori disponibili erano verde rosso e nero Tappezzeria in pelle color beige Badge modello sul retro e pinstripe colore oro sulla fiancata Pneumatici da 12 pollici con cerchi in lega Volante a 3 razze bi colore Radio con mangiacassette Tetto apribile elettricamente in tela
  17. La MINI John Cooper LE è stata un edizione limitata della MINI classica prodotta nel 1999. Era possibile acquistarla nel colore Brook Lands Green e tetto bianco Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275cc da 63 cv Tappezzeria in pelle rossa a coste Bodykit sport pack Kit bonnet stripes Badge firma John Cooper cromato Pneumatici da 13" con cerchi in lega Cruscotto in alluminio HIFI Goodman con lettore CD Volante a 3 razze con airbag 2 Fanalini rally
  18. Gabry

    MINI Paul Smith

    Lo stilista britannico converte una MINI classica della MINI Paul Smith Edition del 1998 e reinventa il concept di classico. L'auto personalizzata fa parte del progetto MINI Recharged, che celebra la fusione della tradizione con la tecnologia pionieristica, installando un motore elettrico nel modello originale. Nel giugno 2022, questa vettura unica dell’iconico designer sarà presentata in anteprima mondiale al Salone del Mobile 2022 di Milano. Upcycling di altissimo livello: un classico leggendario viene trasformato in un'auto elettrica di nuova concezione per una guida senza emissioni. Sir Paul Smith, noto da tempo ai fan dell'iconico marchio britannico attivo da oltre 50 anni, è la mente creativa di questa collaborazione. La presentazione di questo progetto sostenibile si tiene durante il Salone del Mobile 2022 di Milano, perfetto palcoscenico per Sir Paul Smith e Oliver Heilmer, Head of MINI Design, per discutere di approcci sostenibili al design automobilistico. Solo la scorsa estate, Paul Smith ha presentato la MINI STRIP al Salone dell'Automobile di Monaco: una concept car radicalmente ridotta e sostenibile. Il modello MINI Recharged di Sir Paul Smith rivisita ora questa idea per esplorare le possibilità del design sostenibile. "Tre caratteristiche descrivono perfettamente quest'auto: qualità, sostenibilità e funzionalità", spiega il designer. "Un’auto che rispetta anche il passato", aggiunge Smith. Con questa one-off, Paul Smith rivisita un progetto che va ancora più indietro nel tempo e che lo lega a MINI da oltre 20 anni: nel 1998 ha creato la MINI Paul Smith Edition, limitata a 1.800 veicoli. Il prototipo di questa edizione unica fu dipinto di un blu brillante, basato su un campione preso da una delle camicie preferite di Paul Smith. Il nuovo modello unico conserva questa tonalità di colore inconfondibile e memorabile, mentre la scatola della batteria verde lime richiama una palette di colori degli anni '90. Nonostante il restyling, tuttavia, l’anima originale dell'auto rimane. Il progetto è legato anche al rispetto dell'eredità e del design senza tempo, con un occhio di riguardo al lavoro iconico di Sir Alec Issigonis, creatore della prima MINI. "Quando ci si trasferisce nell'appartamento di una vecchia zia, per rispetto non si cambia tutto, ma lo si modernizza un po'", dice Smith. Sir Alec Issigonis ha sviluppato la MINI classica in risposta alla crisi petrolifera del 1959. Consumo minimo di carburante, massimo utilizzo dello spazio: questa è stata l'idea che ha convinto milioni di persone per molti decenni a investire in una MINI, ed è ancora una parte importante del successo di MINI oggi. L’essenza radicalmente ridotta e sostenibile della MINI Strip riportata anche negli interni dell'auto di nuova concezione. Tralasciando volutamente le parti di rifinitura, la scocca con il pianale nudo e non rivestito domina l'interno, con sopra i tappetini rustici in gomma riciclata. Oltre ai materiali innovativi e che consentono di risparmiare le risorse, il design di Paul Smith esclude interi strumenti in altri punti: un magnete accanto al volante ospita lo smartphone che, a parte il tachimetro, sostituisce quasi tutti i vecchi pulsanti e funzioni del cruscotto. Il volante può essere completamente rimosso per facilitare l'ingresso e l'uscita dall'auto - una soluzione innovativa e una battuta ironica, simbolo dell'arguzia tipica di Paul Smith. "Abbiamo reso un'auto degli anni '90 totalmente attuale", così la descrive lo stilista. "Le idee non sono mai un problema, si possono trovare ovunque. La sfida è metterle in pratica. Qui ha funzionato. Un sogno è diventato realtà", afferma. Anche gli ingegneri di 'Recharged Heritage Limited' sono responsabili della realizzazione di questo sogno. Il nuovo partner di MINI ha trasformato la MINI classica in un veicolo senza emissioni, installando un motore elettrico da 72 kW. MINI offre già un piacere di guida di serie, senza emissioni locali, con la MINI Cooper SE completamente elettrica (consumo di potenza combinato: 17,6 - 15,2 kWh/100 km secondo WLTP; emissioni di CO2 combinate: 0 g/km) e la MINI Cooper SE Countryman (consumo di carburante combinato: 2,1 - 1,7 l/100 km secondo WLTP, 2,1 - 1,9 l/100 km secondo NEDC; consumo elettrico combinato: 15,5 - 14,8 kWh/100 km secondo WLTP, 14,8 - 14,1 kWh/100 km secondo NEDC, emissioni di CO2 combinate: 47 - 39 g/km secondo WLTP, 48 - 44 g/km secondo NEDC) con trazione ibrida plug-in ed è in procinto di offrire un futuro completamente elettrico.
  19. Gabry

    MINI Cabriolet (1992)

    La MINI Cabriolet è stata l'unica versione cabriolet della MINI classica Le caratteristiche principali di questo modello erano: Motore 1275cc da 63 cv Le colorazioni disponibili erano Blue Caribbean e Nightfire Red Tappezzeria grigia, con sedili contenitivi in velluto grigio Cerchi da 12 pollici modello "Revolution" Bodykit simile a quello della MINI Turbo Era Volante a 3 razze Cruscotto e pomello del cambio in radica
  20. La prima cabriolet al mondo a trazione esclusivamente elettrica è una MINI. Dall'idea alla produzione in meno di 8 mesi. La MINI Cooper SE Cabrio rappresenta un altro passo importante sulla strada per diventare un marchio completamente elettrico. Dopo il riscontro positivo dell'esemplare unico presentato nell'estate del 2022, MINI lancia una piccola serie della MINI Cooper SE Cabrio completamente elettrica (consumo di energia combinato: 17,2 kWh/100 km secondo WLTP; emissioni di CO2 combinate: 0 g/km) che rappresenta un altro grande passo in avanti nella direzione della mobilità elettrica. La prima cabrio premium al mondo senza emissioni locali nel segmento delle auto piccole accorcia il periodo di transizione verso l'introduzione della prossima generazione di modelli completamente elettrici. A partire da aprile 2023, la MINI Cooper SE Cabrio sarà disponibile in Europa in un numero limitato di 999 veicoli. "Tre anni fa abbiamo lanciato la MINI Cooper SE completamente elettrica e oggi una MINI su cinque venduta in Europa è una MINI completamente elettrica. Questo successo ci ha spinto a realizzare la piccola serie di MINI Cooper SE Cabrio in pochi mesi. Sono felice di poter offrire a 999 clienti MINI uno straordinario ed esclusivo go-kart feeling a cielo aperto", ha dichiarato Stefanie Wurst, Head of the MINI Brand. La MINI Cooper SE Cabrio è disponibile nei colori Enigmatic Black e White Silver. Le maniglie delle porte, gli scuttle laterali e le cornici dei fari anteriori e posteriori sono rifiniti in Resolute Bronze. I loghi MINI e le scritte del modello sono in un elegante Piano Black. Il logo E, già presente sulla MINI Cooper SE, si trova sulla grembiulatura anteriore e su quella posteriore, a simboleggiare il divertimento di guida senza emissioni. Ulteriori dettagli di equipaggiamento specifici per l'edizione sono presenti anche sui listelli sottoporta e sulle soglie laterali, mentre la scritta 1/999 sottolinea il carattere esclusivo della MINI open-air in edizione limitata. MINI, come un ulteriore passo in avanti, ha creato cerchi in lega specifici per l'edizione. I cerchi in lega da 17" con design Electric Power Spoke 2-tone sono realizzati al 100 percento in alluminio riciclato. La combinazione di elettricità provenienti da fonti pulite durante la produzione e l'uso di materie prime secondarie può ridurre significativamente le emissioni di CO2 rispetto ai processi di produzione convenzionali. Equipaggiamento interno con caratteristiche del MINI Electric Design. I sedili sportivi sono in design MINI Yours Leather Lounge e sono dotati di riscaldamento e di supporto regolabile per le cosce. Il volante sportivo multifunzione in pelle Nappa contribuisce al divertimento ed al comfort di guida e può essere riscaldato. Nel raggio inferiore del volante, il MINI Electric Badge sottolinea il carattere esclusivo della Cabrio completamente elettrica. Anche le superfici Piano Black, che possono essere messe in risalto con stile dall’Ambient Light, contribuiscono allo status esclusivo della vettura. Il design degli interni sottolinea il carattere completamente elettrico della quattro posti scoperta con accenti di colore giallo, come l'interruttore start-stop. Oltre a numerose altre caratteristiche, l'equipaggiamento di alta qualità è completato nell'abitacolo dai servizi eDrive già presenti nella MINI Cooper SE. Questi forniscono al guidatore informazioni sul consumo attuale di energia, sull'autonomia e consigli per uno stile di guida efficiente. Tutte le informazioni essenziali sono riassunte sul MINI Head-Up Display durante la guida. Nei viaggi più lunghi, l'Active Cruise Control con funzione Stop & Go e il MINI Driving Assistant, tra le altre caratteristiche, aumentano il comfort della MINI Cabrio con trazione completamente elettrica di serie. Puro go-kart feeling elettrificato. Con una lunghezza di 3.863 mm, un passo di 2.495 mm, una larghezza di 1.727 mm e una lunghezza di 2.495 mm, le dimensioni, compreso il bagagliaio con un volume di carico di 160 l, rimangono invariate rispetto alla MINI Cabrio a propulsione tradizionale. Il motore elettrico da 135 kW/184 CV proviene dai centri di competenza per la mobilità elettrica del BMW Group a Dingolfing e Landshut. Le sue dimensioni ridotte consentono una distribuzione del carico sull'asse particolarmente armoniosa e favoriscono una guida agile e facilmente controllabile. La propulsione elettrica accelera dolcemente la MINI Cooper SE Cabrio da ferma a 100 km/h in 8,2 secondi. Con un'autonomia di 201 chilometri determinata nel ciclo di prova WLTP, le escursioni a cielo aperto vanno ben oltre i confini della città. Fino a 30 km/h, la capote in tessuto, completamente elettrica e quindi particolarmente silenziosa in stile MINI Yours con il tipico motivo Union Jack, può essere aperta, chiusa o impostata come tetto scorrevole. Dall'idea alla piccola serie. Con la MINI Cooper SE Cabrio, MINI mette in evidenza la sua flessibilità e ha avviato per la prima volta la produzione di una piccola serie. La MINI Cooper SE Cabrio sarà prodotta in edizione limitata di 999 veicoli.
  21. Gabry

    World fastest MINI race

    Il World fastest MINI Race è un evento che si tiene ogni anni ad circuito di Brands Hatch a West Kingsdown in Inghilterra, e decreta quale è la MINI classica più veloce al mondo. L' evento è sponsorizzato dal negozio di ricambi per MINI classiche " MINI Spares ". Le auto che puntando di più alla vittoria del titolo sono le MINI Spaceframe (come la MINI Maguire, l'articolo è presente in questo blog). Questa evento è progettato per includere qualsiasi derivato da corsa della MINI classica, ovvero la classica MINI da corsa, station wagon, pick-up, furgoni, Hornet, MINI-Marcos, Jem, GTM, Midas ecc... Esistono 4 diverse classi: Classe A - Nessuna limitazione del motore. Sono consentite aggiunte aerodinamiche. Classe B - qualsiasi motore <1600 cc. Sono consentite aggiunte aerodinamiche. Classe C - Motore BMC serie A >1300 cc. Non sono consentite aggiunte aerodinamiche. Classe D - Motore BMC serie A <1300 cc. Non sono consentite aggiunte aerodinamiche. *Ruote e pneumatici sono gratuiti per tutte e quattro le classi. ** Le auto turbo possono essere classificate in base alla cilindrata x 1,4. Ad esempio 1380cc x 1,4 = 1932cc [Classe A] *** La classe minima per le auto in kit/fibra di vetro è la "Classe C", ovvero Marcos, Jem, GTM ecc. **** Soprattutto, la gara è per il divertimento del pilota e dello spettatore. La gara si svolge secondo i regolamenti di Motorsport UK, quindi saranno necessarie le seguenti cose: Una licenza nazionale Motorsport UK valida (i corridori stranieri devono verificare che la loro licenza li copra per correre nel Regno Unito). La tua auto (e l'emissione sonora durante il funzionamento) e l'attrezzatura da gara devono rispettare le norme di sicurezza e le verifiche tecniche di Motorsport UK. La quota di iscrizione è di £ 300. Tutti i partecipanti riceveranno un pacco gara ed è obbligatorio il rispetto di quanto segue: Tutti i piloti dovranno indossare e presentare gli articoli promozionali forniti sulla propria attrezzatura da gara durante l'evento. Verrà fornito un kit promozionale di decalcomanie per auto da corsa e verranno fornite istruzioni su come rivestire specificamente le auto da corsa per l'evento. I numeri di gara possono essere richiesti ma non sono garantiti.
  22. Gabry

    MINI Miglia

    MINI Miglia un'icona delle corse automobilistiche Introduzione La MINI Cooper è un veicolo che ha catturato l'immaginazione degli appassionati di corse automobilistiche per decenni. Tra le varianti più famose si annovera senza dubbio la MINI Miglia, una versione speciale creata per competere su piste da corsa. In questo articolo, esploreremo la storia e il fascino della MINI Cooper da corsa MINI Miglia, che ha conquistato il cuore di molti appassionati di auto sportive. Origini della MINI Miglia: La MINI Miglia ha le sue radici nel Regno Unito, dove è nata la MINI Cooper S, una versione potenziata e adattata per il mondo delle corse. Negli anni '60, il pilota John Cooper sviluppò una variante della MINI Cooper S chiamata "MINI Cooper S 970". Questa versione era studiata appositamente per partecipare alla celebre gara 1000 Miglia, da cui prende il nome la MINI Miglia. Caratteristiche tecniche: La MINI Miglia è stata sviluppata per ottenere una potenza superiore rispetto alle altre versioni della MINI Cooper. Il suo motore è stato potenziato, solitamente raggiungendo una potenza di circa 130 cavalli. Il telaio e la sospensione sono stati adeguatamente modificati, offrendo una maggiore stabilità e maneggevolezza in pista. Inoltre, sono stati apportati cambiamenti aerodinamici per migliorare l'efficienza del veicolo su piste veloci. Successi e leggenda: La MINI Miglia ha guadagnato una reputazione leggendaria nelle corse automobilistiche. Ha partecipato a numerose competizioni di fama internazionale, come il Goodwood Revival e il British Touring Car Championship, riuscendo a ottenere risultati notevoli. La sua agilità, abbinata alla maneggevolezza tipica della MINI Cooper, l'ha resa un'auto da corsa formidabile. Passione e community: Oltre alla sua storia da corsa, la MINI Miglia ha creato una vera e propria community di appassionati. Gli eventi dedicati alla MINI Miglia attraggono persone da tutto il mondo, che si riuniscono per condividere la passione per questa iconica auto da corsa. Le gare di MINI Miglia sono spettacolari, con piloti che competono fianco a fianco, lottando per la vittoria. È davvero un vero e proprio spettacolo per gli occhi! Conclusioni: La MINI Miglia rappresenta una leggenda delle corse automobilistiche, con una storia ricca di successi e una comunità appassionata di fan. Il suo stile iconico e la sua performance eccezionale su pista l'hanno resa un'auto da corsa molto amata dai piloti professionisti e dagli appassionati di sport motoristici. Che sia in pista o in esposizioni speciali, la MINI Miglia continua a incantare il pubblico con la sua estetica affascinante e la sua potenza. Qui in basso le specifiche di queste auto: 0 - 100 kmh in meno di 4 secondi Velocita massima di 208 kmh circa Pneumatici slick Dunlop racing Motore 1380cc di cilindrata Potenza 145 cv circa Ammortizzatori regolabili a 2 vie Altezza regolabile
  23. Gabry

    MINI Cooper SX1 Rally cross

    La MINI Cooper SX1 è una MINI costruita dal team XITE, per partecipare al campionato mondiale di rally cross, è guidata dal pilota Oliver Bennett. Ha un motore 2.0L, 4 cilindri in linea turbo, che sviluppa 600 cavalli circa e 900Nm di coppia, il cambio di tipo sequenziale a 6 marce e la trazione è a quattro ruote motrici. Il peso è di 1225kg, la vettura è in grado di accelerare da 0 a 100 Km/h in soli 1.9 secondi!
  24. Gabry

    MINI Cooper rally R4

    Queste MINI da rally non sono costruite ufficialmente dalla MINI ma da un azienda esterna che si occupa di costruire auto da rally, e partecipano alle competizioni classe R4 COSA E LA CATEGORIA R4? La classe R4 è la categoria ufficiale FIA a trazione integrale, che è stata recentemente aggiunta alla gerarchia delle auto da rally FIA World Rally per colmare il divario tra le categorie R3 e R2 a trazione anteriore e la classe R5 a trazione integrale. Tutte le vetture della categoria R4 sono dotate di un kit universale omologato FIA composto da un motore 1.6 turbocompresso, una trasmissione tipo R5, sospensioni a corsa lunga e trasmissione integrale. I team potranno acquistare il kit R4 dal fornitore approvato dalla FIA e costruire l'auto R4 di loro scelta. La società francese Oreca è stata selezionata per progettare e fornire il kit FIA per il 2017, 2018 e 2019. Il kit è omologato per i prossimi 7 anni con la possibilità di essere rinnovato due volte per 2 anni ogni volta. È una MINI Cooper F56 a cui viene rinforzato il telaio, montato un motore omologato FIA per la categoria R4 (1.6L turbo), molto simile a quello della R60 WRC, oltre al motore speciale vengono montati, ammortizzatori a corsa lunga, la trazione integrale, e tante altre migliorie per renderla conforme alla categoria. In questa categoria vengono utilizzati dei carburanti sintetici che abbattono le emissioni del 85% circa quindi oltre a divertirsi si salva anche l’ambiente.
  25. Gabry

    MINI Maguire Spaceframe

    La MINI Maguire Spaceframe è una MINI da corsa, che si basa sul telaio tubolare fabbricato da Maguire in UK, e ne esistono vari esemplari, tra cui una versione derivata dalla MINI Clubman... Il motore è un BMC serie A da 1399 cc, la testata è quella della BMW K1200RS a 16 valvole e sviluppa circa 140-150cv. Il cambio è un dogbox, prodotto da Swiftune a 4 velocità. La carrozzeria è costituita da una con scocca interamente in fibra di vetro e componenti leggeri, il peso complessivo della MINI è di circa 460 kg. Le sospensioni anteriori e posteriori sono delle REIGER regolabili a 3 vie. I freni sono AP Racing e gli alberi di trasmissione sono Swiftune. Monta dei cerchi da 12 pollici della Force Racing con un set di pneumatici Avon super soft slick. Vengono utilizzate principalmente per cronoscalate ed eventi in cui l'agilità e l'accelerazione sono fondamentali.
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